LA NOTTE
Confessione di uomo politico,
con pistola
Luigi
Alcide Fusani
Corso
Pavia, 26
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– Vigevano (PV)
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LA NOTTE, confessione di uomo politico, con pistola by Luigi Alcide Fusani is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License
Luglio – Agosto – Settembre 2013
La
notte non passa mai… mai…
La
notte…
non
riesco nemmeno a stendermi… il buio è una condanna insopportabile…
non
riesco a leggere, non riesco a scrivere…
e che
a nessuno venga in mente di dirmi che posso guardare la televisione!
La
televisione… a vedere quelli che sono ancora lì?
“Non
poter partecipare… non c’è niente di più penoso…”.
A
parte il fatto che… 50 canali e non c’è un accidente da vedere…
Merda,
solo merda! Su tutti i canali… questo è il risultato di trent’anni…!
Il
silenzio…
il
silenzio è una lama che uccide…
“… se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti
facessimo un po’ di silenzio… forse qualcosa potremmo capire”
Bastardo!
L’ho
sempre odiato quel bastardo!...
L’ultima
frase, del suo ultimo film… ci ha lasciato l’eredità…
“…
se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio… forse
qualcosa potremmo capire”
Maledetto,
il silenzio “… forse qualcosa potremmo
capire…”.
È
proprio qui il punto…
Capire…
la
notte, il buio, il silenzio… la mente che si apre… la nebbia che scompare…
le
menzogne che si manifestano per quello che sono…
Anche
capire è una lama che uccide!
Capire
fa crollare le montagne di cartapesta costruite dalla propaganda…
Capire…
è la catastrofe!
Qualcuno
ha detto che la venuta del messia è il momento in cui splenderà la verità,
e
allora tutti capiranno… anche gli ipocriti che hanno sempre fatto finta…
e in
quel momento… si renderanno conto di quanto la loro vita sia stata sprecata…
e si
vergogneranno…
Eccomi…
ci sono!
Il
messia è arrivato… per me è arrivato…
si è
piazzato qui, nella mia mente e mi tortura ogni notte…
Anni
passati sotto i riflettori delle televisioni… nei salotti delle televisioni…
al
comando dei maggiordomi del regime…
tra
scimmie urlatrici e trombe barocche...
a
ripetere… come pappagalli le lezioncine…
le
menzogne, costruite a tavolino dagli amministratori delle opinioni del partito…
e
io… truccato… sorridente… sicuro… elegante… arrogante…
mai
un dubbio… mai un’ombra di pensiero…
Dicono…
“Se non sei in televisione non sei nessuno…”
Non
è vero! Se non sei nessuno, vai in televisione…
a
recitare la tua parte… quella che altri hanno messo a punto per te.
E
devi essere convincente… e per essere più convincente devi convincerti tu
stesso…
ma quando
arriva il momento del dubbio… della verità… quando cominci a capire…
quando
non ce la fai più… quando incominci a essere,
in
televisione non ci vai più.
Se
non sei nessuno, vai in televisione!
E io
ci sono stato… per anni…
un
incubo, un’ossessione… a ripensarci…
Aveva
visto giusto, quello, con i suoi film
pieni di pagliacci… di clown.
Aveva
visto giusto… tutti pagliacci anche noi…
buoni,
cattivi, grotteschi… ma tutti pagliacci… e senza poesia!
Pensare
Non
mi hanno educato a pensare…
Pensare
in profondità… pensare liberamente…
non
fa parte della mia cultura…
Credere-obbedire-combattere!
Quello si ! Ridicolo…
Come
posso sopportare il silenzio!
Il
silenzio parla… “non conti niente… non conti più niente… non servi più a
nessuno… finito!”
Finito…
questa
volta è finita davvero… i miei “fedelissimi” sono scomparsi…
bruciato…
appestato… frequentarmi può essere pericoloso…
ci
si prende la lebbra… ci si brucia… ci si taglia fuori… per sempre!
Silenzio…
il
silenzio è una lama che uccide…
“… se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti
facessimo un po’ di silenzio… forse qualcosa potremmo capire”
Bastardo!
L’ho sempre odiato quel bastardo...
lui
e tutti gli Oscar che gli hanno dato!... e i premi!... per aver smascherato
l’ipocrisia, e la corruzione … dell’aristocrazia… della nobiltà romana… della
nobiltà nera!
Per
aver mostrato… ma con affetto… ma con tanto affetto…
la
povera italietta pezzente uscita dalla guerra…
…
clericale e ignorante…
l’italietta
delle madonne pellegrine… frustrata… senza cultura…
ferma
lì ai suoi Giulio Cesare… ai suoi Dante e Manzoni biascicati sui banchi di scuola…
e… e
il grottesco in cui ha affogato gli anni che hanno preparato la guerra?
Bastardo…
… ha
messo in scena una banda squinternata di cupi… patetici, buffoni…
Una
banda di pagliacci… anche allora!
Quello
che mi fa incazzare è che aveva ragione!
Ma
che regime è un regime che tratta i nemici…
(no,
no… non nemici… oggi si dice avversari!)...
a
forza di olio di ricino e di purghe… ?
la
purga… la forza delle idee fasciste
la
purga… gli avversari li abbiamo affogati nella merda…
fino
a quando non è arrivato il momento…
e
allora nella merda ci siamo affogati tutti!
Maledetto
Fellini! Come a Pasolini lo dovevano…
Frocio
maledetto… qui lo posso dire… tanto non mi ascolta nessuno
Il
tempo è una canaglia… Il tempo…
bastardi…
avevano ragione loro…
Abbiamo
fatto le vittime per anni, piangendo che le nostre idee non avevano spazio… erano
soffocate
perché
“i comunisti avevano il monopolio della cultura”…
e come
avremmo potuto averlo noi… con le nostre purghe e le nostre parole d’ordine!
E
adesso che anche i comunisti hanno disperso la loro cultura, e di monopolio non
ne esiste più…
Quali
sono “le idee della destra”
ora
che finalmente abbiamo la possibilità di esprimerci…?
il
liberismo? Il libero mercato…? Il libero mercato che si regola da solo?
Il
libero mercato e la finanza che si regolano da soli e portano benessere per
tutti…
Come
abbiamo fatto a trovare il coraggio per sostenere queste “magnifiche intuizioni”…
farabutti!
… e con
la propaganda le abbiamo imposte a tutto il mondo…
con
le buone o con le cattive…
Avessi
un minimo di dignità … !
ma
dovrei lasciare scritto qualcosa… e mandarla ai giornali…
altrimenti
diranno che era solo un periodo di depressione dopo l’insuccesso alle ultime
elezioni…
…
anzi peggio… una storia di donne… di corna…
o un
incidente… “stava pulendo la pistola… credeva fosse scarica…”
A me
ora non è più permesso di navigare nel grande fiume della comunicazione…
la
comunicazione…
il
Potere, in quanto tale… non tollera che non sia creatrice di consenso...
proprio
ora che avrei qualcosa da dire
Vergogna…
le idee della destra… !
… potremmo
dire che le idee della destra sono quelle
del cattolicesimo integralista…
contro
il laicismo… contro il relativismo… “contro l’illuminismo” .
grottesco!
La
superiorità della cultura cristiana…
ma
se fosse per questa gente ci sarebbero ancora i roghi di streghe e di eretici!
Come
se oggi non ce ne fossero…
oggi
sono diversi… ieri Giordano Bruno… oggi don Puglisi
Persino
io ho vergogna di dire la verità!
La
cultura di destra?
Sepolcri
imbiancati…
Ipocrisia
e veline!
Ipocrisia
di dichiararsi difensori dei valori della tradizione cristiana…
e
intanto riproporre ostinatamente i modelli più squallidi della…
“trasgressione
senza costruzione” la chiamano i sociologi…
La
trasgressione delle veline… dei reality… dei cabaret senza contenuto
Tette,
culi e banalità sotto i riflettori… questa è la cultura della nuova destra…
una
cultura fatta di niente
Una cultura
che nasce dalla propaganda costruita sul nulla… ripetuto all’infinito
fino
a perdere… fino a far perdere... ogni
seppur minimo legame con la realtà.
Dio
perché mi hai dato da vivere questa vita schifosa!
Dio…
sei tu che mi hai messo in queste condizioni!
E
non mi dire che avrei potuto scegliere…
Il
libero arbitrio…!
La
nascita è tutto!
Bisogna
esaminare il contesto, bisogna seguire gli sviluppi della storia…
Volete
sapere come è andata?… Si, certo… è giusto… Tutti devono sapere!
Mi
hanno chiamato col nome di un cugino di mio padre… Cesare…
Un
ragazzo… lo avevano mandato a combattere a Salò!
Una
storia come quasi tutte quelle di quei ragazzi…
17
anni lui… 19 il fratello maggiore… Cesare e Mario… nomi romanissimi…
Il
padre, mio zio, docente alla facoltà di giurisprudenza… fedelissimo del regime…
sottoscrittore
del manifesto della razza, e tutto quanto…
qualcuno,
anche in famiglia… malignava che avesse avuto la cattedra in università,
più
per la fedeltà al regime che per le sue effettive qualità
insomma…
i soliti discorsi… l’onore dell’Italia, la fedeltà al duce, al re… quel
traditore di Badoglio…
morale
della favola, questi due ragazzi li mandarono ad arruolarsi…
partecipavano
ai rastrellamenti insieme ai tedeschi…
finché
un giorno non caddero in una imboscata… Cesare morì…
venne
colpito mentre stava bevendo una grappa… chissà… forse per farsi coraggio.
Mario…
a Mario gli scoppiò in faccia… vicino alla faccia una granata…
una
bomba a mano… rimase sfigurato…
e
quel che è peggio perse la vista… completamente…
si
buttò dal balcone nemmeno due anni dopo… poco dopo che era finita la guerra…
io
non ero ancora nato.
Sei mesi
dopo morì anche mio zio.
I
due figli morti… la fine di Mussolini a piazzale Loreto…
e all’università…
anche lì cominciavano a esserci delle difficoltà…
Infarto.
Crepacuore si diceva a quei tempi.
I
primi ricordi della mia vita, sono le visite a casa della zia Flaminia.
Andavamo
a ogni ricorrenza…
La
zia me la ricordo… alta, austera, sempre vestita di nero…
mi
carezzava i capelli, mi diceva che ero un bel bambino,
che
dovevo fare il bravo, come lo zio Cesare…
ubbidire
sempre al babbo…
Su
un pianoforte verticale c’erano le fotografie di famiglia…
Da
una parte nonni, zie, altri parenti che non conoscevo
dall’altra
le foto dei due figli e del marito.
“Manda
il bacino a Cesare… e anche a Mario… … braaavo…”.
Nello
studio, accanto a uno foto dove il duce consegnava una onorificenza allo zio,
c’era
un piccolo busto… di Mussolini… di bronzo.
“Fa’
il saluto al duce…”, e io alzavo il braccino “braaavo…”.
Su
un tavolinetto, c’era un album di fotografie… ma c’erano anche ritagli di
giornale…
riportavano
le notizie di un vile agguato teso da un gruppo di sbandati…
A
volte c’era anche un sacerdote… un parente della zia Flaminia,
e
allora, tutti insieme si andava al cimitero, nella cappella di famiglia,
e lì
il prete teneva una funzione in memoria dei giovani eroi
che
avevano sacrificato la loro vita per la patria, per l’onore…
si
pregava per il papa e anche per il ritorno del re;
“per
i poveri cristiani vittime del comunismo ateo e criminale”;
e poi
l’eterno riposo per il duce e tutti i nostri morti.
Io
ero un bambino… quello che mi ipnotizzava era la fiammella accesa davanti al
Sacro Cuore…
e lo
sguardo di Gesù che mi fissava.
Ogni
tanto c’era qualcuno che non conoscevo… mio padre me lo presentava con qualche
battuta che alludeva a una inesistente e ‘offensiva’ partecipazione alla
Resistenza, e questi si schernivano… facevano finta di offendersi… “no!... non
mi deve dire di queste cose davanti al bambino…
che
io coi s-partigiani non ho mai avuto niente a confondermi…”.
Si…
dicevano così… s-partigiani… quei banditi senza arte né parte… tutti
delinquenti scappati di galera… che si erano dati alla macchia coi comunisti
per avere l’amnistia alla fine della guerra…
e
S-PARTIRSI il bottino di guerra…
… è
cominciata così…
Mio
padre… le collezioni di mio padre… i francobolli prima di tutto…
diceva
che coi francobolli si imparava la storia e la geografia
Le
domeniche pomeriggio, in inverno, quando faceva freddo o pioveva… stavamo lì a
mettere in ordine…
francobolli
del re, del duce… commemorativi delle imprese…
cartoline
e lettere della grande guerra… dal fronte…
cartoline…
dall’Albania, dalle colonie, da Salò… timbri… annulli speciali…
e
poi le monete… monete e medaglie commemorative…
medaglie
con l’effigie del duce…
“Vedi…
vedi lo sguardo del condottiero?… forte…fiero… lui era proprio così…
e le
donne… le donne impazzivano per lui… non c’era italiana che avrebbe detto ‘no’
al duce”.
In
quei momenti sembrava che si immedesimasse… si sentiva anche lui un eroe… come
Mussolini…
Mussolini…
un gregario… il gregario di Hitler… gregario sfigato e perdente,
incapace
anche di scegliere il carro giusto su cui saltare…
In
realtà… mio padre era maestro…
anche
se era laureato in lingue e si faceva chiamare professore…
Al
pomeriggio dava lezioni di francese ai ragazzi delle medie
Si
sfogava a scuola… lì si sentiva lui, un condottiero…
Guidava
il suo piccolo plotone con ordini militareschi…
“Silenzio
assoluto! Restare fermi sull’attenti e immobili! Sguardo fisso davanti a voi!
Avanti
marsc!”…
A
scuola educava i ragazzi con i racconti eroici del libro-cuore… la piccola
vedetta lombarda… il tamburino sardo… gli piaceva il Risorgimento… Garibaldi,
Vittorio Emanuele secondo… meno Cavour e Mazzini…
… a
un certo punto arrivò in casa anche un giradischi…
e
allora, certe volte… ma a basso volume… i dischi coi canti… “Per vincere ci vogliono i leoni”…
“L'armata degli eroi già s'incammina / Non c'è barriera al mondo che resistere
potrà”.
… bisognava sentirli basso basso… perché al primo piano abitava il giornalaio…
un
comunista… uno che… non so bene perché… ma aveva avuto da dire con mio padre…
discutevano…
forse litigavano anche alle riunioni di condominio…
e
avevano litigato anche per la musica… per i canti…
forse
aveva minacciato mio padre di denunciarlo…
e
allora bisognava tenere il volume al minimo.
Poi
avevo saputo che suo fratello era caduto in un rastrellamento di tedeschi e
fascisti
era
stato deportato in Germania, e non era rientrato più…
lo
avevo saputo da mia madre…
avevo
notato che ogni volta che lo incontrava, abbassava lo sguardo…
non
aveva il coraggio di guardarlo in faccia…
abbassava
lo sguardo e taceva…
Quando
i miei parlavano, a tavola, io non capivo molto…
ma
loro si trovavano…
lei
era donna di chiesa…
credo
che votasse per la Democrazia Cristiana…
la
chiesa era quella di Pio XII…
quella
per cui esistevano solo due grandi nemici dell’umanità… il sesso e i
comunisti…
quella
che per radio infiammava gli animi con i discorsi di padre Lombardi…
prima
avevamo la radio…
mia
madre ripeteva gli anatemi contro i comunisti atei senza Cristo e senza Dio…
figli
del demonio… con le mani sporche di sangue…
erano
gli anni della scomunica…
dalla
radio arrivavano i comizi che spargevano il terrore
per
l’arrivo dell’anticristo rosso dall’est… per l’apocalisse…
Mia
madre ripeteva… “… i comunisti vogliono
fare la rivoluzione perché non hanno niente…
non
hanno niente da perdere … loro… “che andassero a lavorare e se la comprassero
la roba…”.
era
terrorizzata che i comunisti arrivassero e ci cacciassero di casa…
Mia
madre non capiva molto…
quando
Dario Fo fu cacciato dalla RAI… la storia di Canzonissima…
lei
era convinta che l’avessero cacciato perché le siglette e le canzoncine ricordavano
le marcette fasciste,
e
questa cosa doveva aver irritato qualcuno… i socialisti… i democristiani… gli
americani…
Dario
Fo cacciato perché subdolamente filo fascista…
E il
Gattopardo… libro bellissimo, diceva… un capolavoro…
secondo
mia madre mostrava chiaramente come, quando c’è una rivoluzione… cosa succede?
I
nobili, le persone per bene vengono messe da parte…
e
chi prende il potere? I pezzenti! Come la nipote di Beppemerda…
lei
interpretava tutto così… eppure aveva fatto le magistrali…
sono
gli effetti della propaganda…
ne
fu vittima anche Pio XII… o forse no… comunque intuiva…
quando
nel 54 cominciarono le trasmissioni della RAI
scrisse
un messaggio… era preoccupato che la televisione portasse nelle case degli
italiani
gli
spettacoli indecenti che si vedevano al cinema o nei teatri…
“Ma come non inorridire al pensiero che,
mediante la Televisione, possa introdursi fra le stesse pareti domestiche
quell’atmosfera avvelenata di materialismo, di fatuità e di edonismo, che
troppo sovente si respira in tante sale cinematografiche? Davvero non si
potrebbe immaginare cosa più fatale alle forze spirituali della Nazione, se
davanti a tante anime innocenti, in seno alla famiglia stessa, dovessero
ripetersi quelle impressionanti rivelazioni del piacere, della passione e del
male, che possono scuotere e far rovinare per sempre tutta una costruzione di
purezza, di bontà e di sana educazione individuale e sociale.”
Povero
Pio XII !… non aveva capito che tette e culi… veline e ballerine…
ci
sarebbero serviti da volano per la “nostra” propaganda…
divertimento,
contro impegno…
andate
a ballare, discoteca, moda… sesso… sesso libero!
La
sinistra… le femministe… avevano lottato per liberare il sesso dalla cappa di
piombo… cupa… della colpa… o santa Maria Goretti o puttana…
la
destra no… il sesso doveva essere controllato… e proibito… soprattutto per le
donne…
perché
contro i bordelli frequentati da uomini, fidanzati… mariti… per carità… ci si
vantava…
anzi
i bordelli servivano a salvare le famiglie…!
E
quando la situazione è diventata irreversibile… divorzio, pillola, aborto…
allora
siamo stati in gamba a impadronircene noi…
salvo
poi finire nella schizofrenia…
fare
una legge per mandare in galera chi fa sesso con una minorenne
e
poi sentire i cattolici integralisti… urlare che una donna consenziente,
ha
il diritto di vendersi a chi le pare…
chissà
cosa direbbe quel sant’uomo di Pio XII !
E così
il sesso è diventato una banale manifestazione di narcisismo, di conformismo e
di consumismo… altro che trasgressione…
ne
abbiamo versato quintali e quintali, di tette e culi… nelle case degli italiani…
ogni giorno…
per
vendere qualsiasi cosa… per fare audience per le nostre trasmissioni di satira…
quelle
per screditare amministratori incapaci e corrotti… “di qualunque colore”
per
generare la sfiducia in tutti i politici… per sostenere l’idea più fascista che
ci sia…
tutti
uguali… tutti incapaci… tutti ladri… questa è la cultura di destra !
Quando
arrivò la televisione…a casa nostra… quando c’era tribuna politica…
mio
padre ascoltava… era appassionato… derideva e insultava quasi tutti… “ladri… ladroni…”
solo
Michelini e Almirante no…
“…
quando Mussolini fu appeso a piazzale Loreto… dalle sue tasche non cadde
nemmeno un centesimo…”
questo
dicevano… questo volevano sentirsi dire i nostalgici…
non
era vero neanche un po’… oggi lo sappiamo… ma a loro faceva piacere sentirsi
dire che lui… e i suoi… quelli fedeli… i veri fascisti… erano incorruttibili…
più di Robespierre…
incorruttibili,
e quindi infinitamente superiori a questa massa di … “politici democratici”
tutti
corrotti fino al midollo… tutti ladri… tutti impegnati a fare a gara a chi
rubava di più…
bisognava
lasciarlo ascoltare… si sfogava… si ricaricava…
La
televisione… certo era meglio dei giornali che arrivavano in casa…
quei
giornali popolari… la Domenica del Corriere, Oggi, Gente…
mi ricordo
i servizi sui Savoia… innocui, costretti all’esilio, poverini
per
non parlare di Mussolini e di tutti quelli che lo avevano tradito… ingannato
Mussolini
un buon padre di famiglia… consigliato male…
Da
dove viene la cultura di quel presidente del consiglio che dichiarava che “Mussolini
gli oppositori li mandava in vacanza al mare”…?
D’altronde
quell’operazione prosegue ancora imperterrita con i libri di certi storici
popolari e “obbiettivi”…
e
con i memoriali dei reduci di Salò…
dei
repubblichini… che raccontano di avere svolto un ruolo importante…
di
aver fatto da argine alla brutalità dei nazisti… si!... proprio così…
e loro?…
loro non fecero mai male a nessuno…
solo
cercarono di difendersi come meglio potevano dalle brutali aggressioni dei partigiani
comunisti…
che ammazzavano
anche i partigiani degli altri colori…
Sui
giornali di quei tempi… mi ricordo le foto dei dispersi in Russia…
si
insinuava che forse, erano tenuti prigionieri…
si
chiedeva se qualcuno li aveva visti e poteva dare informazioni…
e le
storie degli sfollati, dei profughi… costretti ad abbandonare le loro terre… le
loro case,
cacciati
da quell’infame di Tito, che ci aveva rubato Trieste, l’Istria… la Dalmazia
e
quanti innocenti aveva fatto gettare nelle foibe… italiani, cristiani…
i
crimini di guerra?... i nostri crimini di guerra?... mai una parola.
Abbiamo
anche istituito la giornata per ricordare le vittime delle foibe…
peccato
che abbiamo dimenticato di ricordare le centinaia di migliaia
di
iugoslavi ammazzati prima, dai fascisti insieme ai nazisti…
d'altronde
non abbiamo mai fatto niente, neanche per ricordare le nostre vittime in
Africa…
anzi
abbiamo negato fino all’ultimo minuto… fino a che non sono state trovate le
prove…
noi
italiani siamo andati solo e sempre a portare la civiltà…
Italiani
brava gente… generosi… ci abbiamo sempre rimesso…
Anche
dell’Africa, su quei giornali, c’erano tanti servizi su tutto quello avevamo
lasciato laggiù…
tutta
roba buona… fatta bene… e come ci rimpiangevano… soprattutto le donne…
“faccetta
nera… bell’abissina…” noi gli avevamo portato il benessere… e ora invece…
Non
mi ricordo quasi niente invece, dei fatti di Genova né di quelli di Reggio
Emilia…
veramente
di Reggio Emilia mi ricordo una cosa…
mi
ricordo che una volta mio padre disse che era colpa dei comunisti…
che non
accettavano la democrazia e volevano il comunismo…
Tambroni e Scelba li avevo solo sentiti nominare…
per
i 10 anni… mi avevano regalato una camionetta di latta della Celere…
con
dentro i celerini… di una specie di plastica… mio padre li chiamava “i
scelbini”…
io
li usavo per manganellare gli indiani e i cow boy… non avevo gli omini dei
dimostranti !
Quando
ci furono le elezioni mio padre cercò di convincere mia madre a votare MSI,
ma
lei inossidabile, rivendicava il diritto di votare liberamente, nel segreto
della cabina…
il
parroco era più convincente di mio padre…
“…
chi è andato dagli americani a farsi dare il grano per mangiare?... De
Gasperi!”.
A
scuola noi ragazzi parlavamo, senza saper bene cosa dicevamo…
Uno
diceva che suo padre votava per i comunisti… un altro … per i repubblicani
Le
mamme, le nonne, votavano tutte per la Democrazia cristiana
… io
volli farmi bello e dissi con un certo orgoglio che mio padre votava per l’MSI…
mi
guardarono increduli… “… ma sei
sicuro?... tuo padre vota per i fascisti?...”…
qualcuno
scosse la testa…poi si girarono e ripresero a parlare tra di loro…
Ci
rimasi molto male… ero convinto che essere fascista significasse essere una
persona per bene…
una
persona di qualità… forse i miei compagni erano invidiosi che mio padre fosse
fascista e il loro no…
Ho
un ricordo molto vivo, ancora… Era un primo maggio.
Quel
giorno eravamo stati invitati a pranzo da un industriale milanese
che
abitava in un attico in corso di Porta Vittoria.
Dopo
il pranzo tutti sul balcone… c’erano gli operai…
venivano
dalla Camera del Lavoro… stavano sfilando per andare al comizio… credo in piazza
Duomo.
La
strada era piena di bandiere… l’odiato colore… dappertutto…
c’erano
dei carri… che sembrava… come il carnevale di Viareggio.
Ne
ricordo uno caricato su un camion, con una macchina da cucire enorme,
azzurrina…
era
il carro che precedeva il corteo delle operaie della Borletti…
un
altro portava delle ruote dentate nere e marroni enormi… forse erano gli operai
dell’Alfa.
Gli
adulti commentavano… “…eccoli lì, gli operai comunisti… lavativi… invece di
andare in piazza, prima andate a lavorare… prima di aver tante pretese… ci
vorrebbe qualcuno che li rimette in riga… fannulloni!...”, e scuotevano la
testa come a dire… “chissà quanto bisognerà aspettare prima che qualcuno
rimetta le cose a posto…”.
A
quel punto, il padrone di casa disse qualcosa del tipo “Pazienza… bisogna
lasciarli fare… almeno credono di contare qualcosa anche loro… poveri gonzi!”…
…
quindi… noi, noi eravamo le persone per bene… le persone serie, capaci…
quelle
che devono stare al loro posto… e il nostro posto era a comandare…
e
gli altri erano lavativi e fannulloni, che volevano solo una cosa…
prendere
loro, il nostro posto… comandare loro… e prendersi senza merito, quello che era
nostro…
C’era
solo una cosa che quelle persone per bene… odiavano più dei comunisti…
i
voltagabbana… quelli che l’8 settembre si sono levati la camicia nera…
fino
al giorno prima “fedelissimi”… se la mettevano anche quando non era necessario…
il
giorno dopo… “finalmente liberi”… i primi a levarsela…
c’era
un cognato di mia madre… fascista… fascistissimo…
poi
di colpo… comunista… poi socialista… poi socialdemocratico… poi democristiano…
senza
pudore… ogni cambio di tessera, un gradino al ministero…
ha
finito la sua carriera repubblicano…
sostenitore
accanito della necessità di tenere sotto controllo la spesa pubblica…
tagliare
le spese… aumentare le tasse… no no…non quelle sulle rendite dei parassiti…
aumentare
le tasse… quelle che le pagano tutti … quelle sulla benzina, per esempio…
quelle
che le pagano… gli impiegati… i lavoratori…
mi
ricordo una volta… un’estate… eravamo al mare… in spiaggia… c’era anche lui, il
repubblicano…
il
fedelissimo del ministro…
su
un giornale, attaccavano il governo… per la solita manovra estiva… per avere
aumentato ancora una volta le tasse sulla benzina, qualcuno disse una battuta…
il cognato si rivoltò… se avesse potuto…
“Che
i pezzenti vadano a piedi, se non hanno i soldi per pagare la benzina!”
Poi
buttò via il giornale e se ne andò… Un personaggio simpatico… senza dubbio…
morì
ricco… morì molto più ricco di quando era finita la guerra… ricco… benestante…
diciamo…
Peccato
che allora non fosse ancora scoppiata tangentopoli… forse ne sarebbe stato un
martire.
Arrivò
il 68… ero al liceo… ma ero ancora piccolo… alla televisione facevano vedere
Parigi…
i
katanga buttavano dalle finestre le cattedre, i banchi… dimostrazioni… gente
che urlava…
lì
per lì, non successe nulla… qualche mese dopo… forse avevano sospeso un ragazzo
cominciarono
anche da noi assemblee… contro l’autoritarismo dei professori…
a
casa, mia madre commentava… disapprovava…
“e
allora adesso a scuola comanderanno gli studenti, invece dei professori…”
Si…
i professori dovevano comandare… non insegnare… loro ne sapevano più di noi…
La
raccomandazione era… “Non metterti in mostra prima che non ti gonfiano di
botte…
lasciali
stare quegli scalmanati… comportati bene… vai coi professori… fai come ti
dicono… cerca di stare attento alle lezioni… ché poi alla fine dell’anno, il
coltello dalla parte del manico ce l’hanno loro…”.
Quello
che mi faceva impazzire… era quando facevano il picchetto davanti alla scuola,
ci
impedivano di entrare e ci dicevano che bisognava andare in manifestazione.
Ero terrorizzato
dagli slogan dei “compagni”… “Fascisti, borghesi… ancora pochi mesi”
“Camerata,
basco nero… il tuo posto è al cimitero”…
Sentivo
nascere… crescere dentro di me un odio incontrollabile… una pressione…
avevo
una fantasia… sognavo di massacrare i miei nemici con furia lucida e bestiale…
una
fantasia frustrante…
Accumulare
odio… ecco cosa fu il mio 68…
… 68
e 69… mi ricordo bene piazza Fontana…
naturalmente
a casa mia fu accettata subito l’idea della pista anarchica
certo…
chi poteva avere interesse a buttare il paese nel caos?...
gli
anarchici… i comunisti… era la versione della televisione…
gongolavamo,
quando quell’intrigante … tre giorni dopo… nascondendo la soddisfazione
sotto
la faccia di circostanza… atteggiamento compunto
dichiarava
più o meno… che l’anarchico Pinelli, costretto dall’evidenza delle prove,
aveva
preferito suicidarsi piuttosto che affrontare le proprie responsabilità…
due
giorni dopo le strade di tutt’Italia erano tappezzate di manifesti del
movimento sociale
con
la foto di Valpreda e la scritta “compagni, l’assassino è dei vostri”
… e
invece no!
L’assassino
era proprio dei nostri… gli assassini… gli insabbiatori, i depistatori…
erano
tutti dei nostri… e nessuno è stato condannato… come al solito…
sono
passati più di quarant’anni… invece di fare luce… di fare chiarezza…
ancora
c’è chi cerca di pescare nel torbido…
ma il
peggio è… piazza Fontana… tutto dimenticato…
un
giorno all’anno i soliti 5 minuti di discorsi al telegiornale… e poi silenzio
per un altro anno…
mi
hanno detto che nelle scuole… nei licei… molti studenti,
alla
domanda “chi ha messo la bomba a piazza Fontana”, risponde: le brigate rosse!
Sono
cose che non capitano per caso… questo è il frutto di anni e anni di lavoro…
C’è
di che essere orgogliosi
Poi
sono andato all’università…
Città
nuova… città importante…
Mi
sono iscritto… ho cominciato a “far politica”!
Era
novembre… e nessuno mi conosceva.
C’era
un nuovo gruppo di cattolici… che si stava organizzando…
era
il periodo che dopo il Concilio tutti i cattolici andavano a schierarsi con la
sinistra…
c’era
un avvocato che frequentava casa nostra… ce l’aveva a morte con il Concilio…
“Papa
Giovanni… un santo… per carità…
ma è
anche uno che ha sfasciato la chiesa uno fuori di testa… ma davvero…
e
Montini, che va dietro a quei quattro esistenzialisti francesi… ma non c’ha
dietro nessuno…
meno
male che nella chiesa ci sono uomini come Siri… che sarà il prossimo papa…
non
possono fare altro che lui, a meno che non siano completamente incoscienti…
e
lui pian piano raddrizzerà la barra…
per
carità… non è un Lefevre… ma comunque, meglio di questi…
ci
vorrebbe un cardinale che venisse dall’est… un Mindszenty… per fargli capire a
questi…
cos’è
la civiltà comunista… che i cristiani non possono neanche andare in chiesa…”
comunque…
all’università nasceva questo nuovo gruppo…
mi
mandarono a sentire cosa dicevano… capire chi erano i capi…
All’università
c’era tensione…
gli
studenti-lavoratori, quelli che frequentavano i corsi serali…
avevano
chiesto che la biblioteca dell’istituto restasse aperta fino alle 9
per
poter prelevare libri in prestito… la facoltà aveva risposto che c’era mancanza
di personale
e
che l’apertura oltre le 6 era impossibile…
la
risposta degli studenti di sinistra… quelli dei gruppi…
era
stata che avevano spaccato i lucchetti e erano entrati lo stesso…
c’erano
state delle denunce…
e
quindi gli studenti avevano convocato una assemblea per il giorno dopo.
Questi
cattolici si riunivano… c’era un capetto…
uno
sciatto… grassoccio… barba… capelli appiccicaticci… il colletto della camicia
stropicciato…
occhiali
grossi, spessi che deformavano… quasi non si vedevano gi occhi
comunque
aveva un fare arrogante… tipo
“sono
qua a dirvi cosa dovete fare… non fatemi perdere tempo…”
Incominciò
a spiegare… “Domani quando comincia l’assemblea tutti dovete chiedere di
parlare,
se
fanno una lista… iscrivetevi…
dopo
che avranno spiegato la situazione… cominciamo noi…
il
discorso è che prima di cambiare il mondo… le istituzioni… bisogna cambiare noi
stessi
perché
se non cambiamo noi stessi è inutile cambiare il mondo che ci circonda…
prima
di cambiare quello che c’è fuori di noi, lontano da noi…
bisogna
rinnovare se stessi… solo così i cambiamenti hanno senso…”
proseguì
qualche minuto su questo tono, leggendo anche da un volantino che aveva
portato…
ne
aveva portato un pacco… saranno stati 50 fogli…
alla
fine ne distribuì uno per uno… da meditare e da studiare…
“…il
discorso è lo stesso per tutti…
per
primo parla Marco…” disse… doveva essere uno che già lo conosceva…
poi
indicò due ragazze… “poi parli tu… tu… tu…
allora…
cosa succede…?... il primo lo lasciano parlare… il secondo lo lasciano parlare…
al
terzo si innervosiscono… al quarto gli tolgono il microfono…
tu
devi resistere… e anche voi dovete difenderlo…
loro
si incazzano e incominciano a usare la forza…”
tirò
un sospiro, con una certa soddisfazione…
a quel
punto ci saranno dei giornalisti e dei fotografi nostri amici…
e il
giorno dopo siamo su tutti i giornali…
ALLA
STATALE I COMUNISTI IMPEDISCONO CON LA VIOLENZA
AI
GIOVANI CATTOLICI DI ESPORRE LE LORO RAGIONI…”
Molti
annuivano… certo… era un bel piano… ‘la riscossa’
Solo
una ragazza obbiettò: “Però lottare per avere la biblioteca aperta qualche ora
di più… per studiare… per prendere libri in prestito… non è una cattiva idea…
perché non appoggiamo anche noi questa lotta?”
“A
maggior ragione! –disse il barbuto –se una cosa è buona… bisogna impedire che
la facciano loro… al massimo la facciamo noi… ogni cosa a tempo!”
… potevamo
stare tranquilli… questi non erano certo i cristiani… i cattocomunisti usciti dal Concilio…
questi
erano alleati preziosi.
I tempi
dell’università…
non
potevamo fare granché… ci riconoscevamo, anche se molti non frequentavano le
sezioni…
leggevamo
Heidegger… Essere e tempo… essere… esserci…
il
progetto di un ‘essere per la morte’ autentico…
l’essere
dello spirito… della verità, della patria… l’heimat… la patria… la piccola
patria…
… e…
Il signore degli anelli… con gli omini piccoli e brutti… coi piedoni… impegnati
nell’eterna lotta del bene contro il male… della natura contro la tecnologia…
nella difesa della patria contro gli stranieri invasori e assassini… gli
stranieri in lotta per impadronirsi di tutto il mondo… Che emozione!
All’università
era pieno di striscioni… di manifesti… ta ze bao…
E
noi cosa avevamo da dire? Che il comunismo era l’inferno?
Nelle
nostre riunioni raccontavamo che in Russia c’era la miseria e nei negozi non si
trovava nemmeno la roba da mangiare… che lo stato controllava tutti… e
perseguitava gli intellettuali…
che
non ti potevi fidare di nessuno perché chiunque poteva essere una spia del KGB…
che
i poeti erano costretti a fare i tranvieri o i giardinieri…
che
le donne erano costrette a lavorare come uomini, coi martelli pneumatici nelle
strade…
che
i cristiani erano perseguitati… e non potevano nemmeno andare alla messa…
C’era
sempre qualcuno pronto a testimoniare di aver sentito queste notizie da fonte
sicura…
E
allora si faceva stampare qualche manifesto sulla ‘civiltà comunista’… qualche
manifesto con la fiamma nell’angolo… si andava a metterli di notte… e poi al
mattino li strappavano subito…
Una
volta ci venne l’idea di inventare anche noi uno slogan…
Una
cosa da scrivere sui muri di notte… che non potessero strapparla come i
manifesti…
Una
cosa per cui fosse chiaro il coraggio… l’orgoglio di essere di destra… un segnale…
“Non
abbiate paura - di avere coraggio!”…
… coraggio
di cosa?
Il
giorno dopo… a mezzo giorno… le nostre scritte erano già tutte imbrattate…
e
allora… decidemmo ‘la rappresaglia’…
all’entrata
della facoltà c’era sempre un banchetto dove si potevano trovare i loro libri…
Marx,
Gramsci, Mao… e anche manifesti… l’anarchico Bresci… Che Guevara…
bisognava
buttarglielo all’aria e spaccare tutto…
Furono
scelti cinque che già avevano esperienza… tre ex parà, un lagunare e un altro
che guidava la jeep
… “cinque
picchiatori fascisti”.
Io
andai in facoltà come niente fosse e mi misi in una posizione da cui poter
osservare la scena…
quando
arrivarono, salirono sul marciapiede con le ruote e entrarono nell’atrio
urlando duce-duce…
la
ragazza che stava lì a vendere, corse davanti… la aggredirono… la calpestarono…
(poi
si seppe che le avevano spappolato il fegato…) cominciarono a prendere a
mazzate il banchetto…
subito
sbucarono da tutte le parti quelli del loro ‘servizio d’ordine’…
i
katanga… quelli che facevano tanta paura… li catturarono…
li
misero in ginocchio contro un muro, fuori, in strada…
era
pieno… c’erano studenti di tutte le facoltà…
c’era
uno dei loro che con un megafono li indicava uno a uno… ne elencava i misfatti…
e un
altro, con un pennello da imbianchino, e un secchio di vernice rossa…
li
imbrattava… i capelli… le orecchie… la faccia… il collo… tutto pitturato di
rosso…
la
scena continuò finché non arrivarono una camionetta e due cellulari della
celere…
finché
non arrivarono a portarli in salvo… dentro una tempesta di fischi e di urla…
quella
volta non provavo rabbia… ma vergogna…
vergogna
per quell’impresa che si concludeva nell’umiliazione…
è
stato anche per questo episodio… si, per la vergogna e l’umiliazione provata
quel giorno
che
io ho sempre cercato di stare fuori dalle “eroiche azioni paramilitari”…
Bisognava
seguire altre strade... certo sono andato a qualche manifestazione…
per
la marcia su Roma… per la morte di Mussolini… poca roba…
Quella
volta si era chiusa senza troppi danni…
e
della ragazza all’ospedale, non c’era tanto da vantarsi…
ma
altre volte era andata peggio… i morti… i nostri e i loro…
oggi
possiamo dirlo… abbiamo giocato a un gioco stupido… stupido e truccato…
c’è
gente che è morta per niente…
per
niente, per un gioco, per aver preso sul serio un gioco e averlo scambiato per
realtà.
Mentre
noi, sotto lo sguardo cinico, annoiato… forse anche preoccupato
certo
non spaventato… (checché ne dicesse Montanelli…)
mentre
noi, sotto lo sguardo dei nostri genitori, giocavamo a “I ragazzi della via
Paal”,
le
logge massoniche, le mafie, i servizi, i centri di potere occulto,
avevano
già avviato da un pezzo la definizione e la realizzazione dei loro progetti…
Siamo
stati usati… siamo serviti per creare la strategia della tensione… per buttare
il fumo negli occhi…
Gli
italiani… come avevano davvero potuto essere così stupidi da pensare che quei
quattro patetici… velleitari...potessero “abbattere il sistema”… fare in Italia
la rivoluzione…
fare
dell’Italia una piccola Cina, o una piccola Cuba…
con
quei quattro soldi rapinati alle banche, senza appoggi internazionali,
con
l’ostilità della stragrande maggioranza del paese…
La strategia
della tensione… la tensione l’abbiamo evocata noi… l’abbiamo costruita noi!
No…
no… bisognava seguire altre strade… ho cominciato a lavorare nel partito…
a
frequentare i posti giusti… il grande capo e signora… a fare il primino della
classe…
fino
a diventare il delfino… il deputato giovane e brillante… il fascista nato dopo
la caduta del fascismo…
non
un vecchio rimbambito e nostalgico…
e
quando il capo si è ritirato… noi eravamo un partito di giovani ambiziosi e
determinati…
determinati
ad andare al potere…
e
l’occasione è venuta prima di quando noi non avessimo mai osato immaginare…
Altre
volte avevamo dato il nostro contributo di nascosto… nel segreto dell’urna… di
noi ci si vergognava…
ora
no… ora entravamo dalla porta principale… sedevamo sulle poltrone giuste… al
posto che ci spettava..
sedevamo
accanto all’ideatore del moderno neofascismo massmediatico…
avevamo
il nostro posto sotto i riflettori… sorridenti… spavaldi…
Il
resto è storia nota… è storia pubblica…
È
vero… abbiamo dovuto sopportare di stare seduti accanto a quelli che urlavano
“Mai
al governo con la porcilaia fascista!”… abbiamo dovuto buttar via la dignità…
vabbè…
però
ora eravamo al potere… e con quelli della porcilaia c’abbiamo fatto anche delle
belle leggi… due fiori all’occhiello…
Una
è la legge che ha creato l’apartheid in Italia…
18000
morti accertate nel Mediterraneo…
Ora
che le luci su di me sono spente… nel buio…
18000
morti… sono lì che mi fissano… se chiudo gli occhi… li vedo… li vedo uno a uno…
una
legge imposta dalle necessità della propaganda… facile far consensi con il
razzismo!
Una
legge presentata con ipocrisia… “… vogliamo colpire i trafficanti di esseri
umani…” anche se abbiamo sempre saputo che i trafficanti… gli affari loro se li
fanno comunque…
le
nostre campagne sono piene di schiavi sfruttati in modo disumano da tutte le
criminalità organizzate che prosperano quasi indisturbate nel nostro paese…
la
realtà è che la nostra volontà è stata solo quella di mantenere questi
clandestini… questi uomini… in
condizione di completa precarietà… ricattabili… senza diritti… in condizioni di
schiavitù.
L’altra
è la legge sulla droga,
“tutti
devono sapere che drogarsi è un reato!”… e allora ecco la legge che punisce
nello stesso modo chi usa le droghe leggere e chi usa le droghe pesanti…
i
grandi trafficanti ringraziano… perché rischiare la galera per qualche grammo
di erba… tanto vale andare su cocaina... acidi…
Se è
vero che l’intelligenza consiste nella capacità di separare, distinguere…
riconoscere il valore,
allora
noi abbiamo dato una splendida dimostrazione di assoluta mancanza di
intelligenza…
la
droga… bisognerebbe fare una bella riflessione…
su
quello che era all’inizio e su quello che è diventata ora: ora non è altro che una
nuova forma di consumismo… chi fa uso di droghe, ha imparato a gestirle.
Camionisti…
cottimisti usano la cocaina per riuscire a lavorare 12-15 ore… che liberazione!...
basta con le otto ore dei sindacati… lavori come un pazzo per comprare la coca…
tiri la coca per lavorare come un pazzo… chi ci guadagna?
Ieri
gli uomini di fatica si sbronzavano per riuscire a sopportare la vita…
oggi…
stili di vita nuovi… cocaina… Viagra…
e
nasi rifatti… bocche rifatte… tette culi… e anche quella… quella si rifanno… tutte
uguali…
tutti
uguali… poi devono farsi i tatuaggi per distinguersi… non si riconoscono più
nemmeno da soli!
Maledizione…
ho proclamato per tutta la vita… la lotta contro il comunismo, contro… “la sinistra”…
ho
lottato tutta la vita contro l’unica speranza di giustizia, per milioni di
persone…
Abbiamo
esultato quando è crollato il muro di Berlino…
…
“finalmente il comunismo è caduto… il mostro è crollato…”
Vogliamo
parlare… degli effetti della caduta del muro di Berlino…?
Un
evento salutato con esultanza… all’unanimità… dal mondo intero… destra-sinistra, nord-sud…
Non
è stato l’inizio di un cammino di libertà e di democrazia, nemmeno in piccola
parte.
È
stato solo il via libera alla possibilità delle aziende occidentali
di
comperare le aziende di stato dell’est per niente… di mandare in miseria
milioni di persone…
è
stato un modo per ottenere manovalanza a prezzo di schiavitù…
cos’è
la globalizzazione … se non questo… ?
e
quindi?…
e
quindi i popoli dell’est, abbandonati a se stessi,
in
balia del capitalismo selvaggio, oppressi da mafie vecchie e nuove, cresciute
senza alcun contrasto…
non
hanno trovato di meglio che riscoprire il razzismo, l’antisemitismo furioso… anche
se da noi i grandi organi di informazione fanno finta di non accorgersi di
niente… troppo impegnati a decodificare ogni alzata di sopracciglio di ogni
gallo del pollaio politico nazionale.
Poveri
popoli dell’est !... e anche dell’ovest…
Orwell
ci ha spiegato bene, il sistema del Grande Fratello,
che
ogni giorno distribuisce la piccola… giusta… dose di odio
per
i nemici “interni ed esterni” della nostra civiltà…
l’altro
ieri gli ebrei, ieri i comunisti, oggi… di nuovo gli ebrei… e poi gli islamici…
magari domani i cinesi…
serve
per tenere “coesa” la popolazione.
… alla
fine hanno vinto le politiche liberiste…
la
classe operaia… la massa organizzata è stata sostituita dalla classe precaria…
I
precari…
il
successo più grande è stato convincerli che sono una generazione perduta e
senza speranza
Ci
abbiamo lavorato, ci abbiamo lavorato, ci abbiamo lavorato!... e ci siamo
riusciti
Chi
possiede il presente…
Chi
possiede il presente, possiede il passato - Chi possiede il passato, possiede
il futuro,
I
valori della civiltà occidentale,
quei
valori usciti dall’illuminismo… dalla rivoluzione francese,
e
anche certi valori cristiani
sono
distrutti per sempre e non saranno recuperati mai più. Mai più.
Il
danno è irreversibile. E questa cosa porterà del male a tutti,
E
poi si lamentano dell’odio dei cittadini contro i politici…
La
disaffezione dei cittadini dalla politica è una reazione all’impotenza.
Tutti
ormai hanno capito che le decisioni, le scelte che contano vengono compiute
altrove.
La
democrazia è stata definitivamente svuotata… ce l’abbiamo quasi fatta…
Meaculpa-meaculpa
– miodio-mipento-emidolgo
una
vita… tutta la vita sempre dalla parte sbagliata…
Dio,
perché mi hai maledetto?
Dio perché
mi hai dato da vivere questa vita…? cosa volevi da me!?
Dio,
quando ho avuto la libertà di scegliere?…
perché
non mi hai permesso di capire?
Cosa
governa le nostre vite…? cosa governa il mondo?
Il
caso? il destino? gli dei… forse l’istinto… l’inconscio… l’ambiente… si,
l’ambiente!
Aveva
capito bene lo zio Mario…
Lui…
stando nel buio… nella sua cecità… aveva capito subito… e ha fatto bene!
Si…
ha fatto bene…
aiuto…
aiuto…
Creonte
implora… ‘…c’è qualcuno disposto ad uccidermi?’...
invano…
gli
rispondono ‘chi governa deve essere saggio… prenditi le tue responsabilità’…
è
giusto!
È
giunto il momento di liberare il mondo dalla mia presenza inutile…
inutile…
è
ora!