venerdì 22 novembre 2013

La notte

LA NOTTE

Confessione di uomo politico,
con pistola



Luigi Alcide Fusani
  
Corso Pavia, 26
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LA NOTTE, confessione  di uomo politico, con pistola  by Luigi Alcide Fusani is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License

Luglio – Agosto – Settembre 2013



La notte non passa mai… mai…
La notte…  
non riesco nemmeno a stendermi… il buio è una condanna insopportabile…
non riesco a leggere, non riesco a scrivere…
e che a nessuno venga in mente di dirmi che posso guardare la televisione!

La televisione… a vedere quelli che sono ancora lì?
“Non poter partecipare… non c’è niente di più penoso…”.
A parte il fatto che… 50 canali e non c’è un accidente da vedere…
Merda, solo merda! Su tutti i canali… questo è il risultato di trent’anni…!

Il silenzio… 
il silenzio è una lama che uccide…
 “… se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio… forse qualcosa potremmo capire”
Bastardo!
L’ho sempre odiato quel bastardo!...
L’ultima frase, del suo ultimo film… ci ha lasciato l’eredità…
“… se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio… forse qualcosa potremmo capire”
Maledetto, il silenzio  “… forse qualcosa potremmo capire…”.
È proprio qui il punto…
Capire…
la notte, il buio, il silenzio… la mente che si apre… la nebbia che scompare…
le menzogne che si manifestano per quello che sono…
Anche capire è una lama che uccide!
Capire fa crollare le montagne di cartapesta costruite dalla propaganda…
Capire… è la catastrofe!

Qualcuno ha detto che la venuta del messia è il momento in cui splenderà la verità,
e allora tutti capiranno… anche gli ipocriti che hanno sempre fatto finta…
e in quel momento… si renderanno conto di quanto la loro vita sia stata sprecata…
e si vergogneranno…
Eccomi… ci sono!
Il messia è arrivato… per me è arrivato…
si è piazzato qui, nella mia mente e mi tortura ogni notte…
Anni passati sotto i riflettori delle televisioni… nei salotti delle televisioni…
al comando dei maggiordomi del regime…
tra scimmie urlatrici e trombe barocche...
a ripetere… come  pappagalli le lezioncine…
le menzogne, costruite a tavolino dagli amministratori delle opinioni del partito…
e io… truccato… sorridente… sicuro… elegante… arrogante…
mai un dubbio… mai un’ombra di pensiero…

Dicono… “Se non sei in televisione non sei nessuno…”
Non è vero! Se non sei nessuno, vai in televisione…
a recitare la tua parte… quella che altri hanno messo a punto per te.
E devi essere convincente… e per essere più convincente devi convincerti tu stesso…
ma quando arriva il momento del dubbio… della verità… quando cominci a capire…
quando non ce la fai più… quando incominci a essere,
in televisione non ci vai più.
Se non sei nessuno, vai in televisione!
E io ci sono stato… per anni…
un incubo, un’ossessione… a ripensarci…

Aveva visto giusto, quello, con  i suoi film pieni di pagliacci… di clown.
Aveva visto giusto… tutti pagliacci anche noi…
buoni, cattivi, grotteschi… ma tutti pagliacci… e senza poesia!

Pensare
Non mi hanno educato a pensare…
Pensare in profondità… pensare liberamente…
non fa parte della mia cultura…
Credere-obbedire-combattere! Quello si ! Ridicolo…
Come posso sopportare il silenzio!
Il silenzio parla… “non conti niente… non conti più niente… non servi più a nessuno… finito!”
Finito…
questa volta è finita davvero… i miei “fedelissimi” sono scomparsi…
bruciato… appestato… frequentarmi può essere pericoloso…
ci si prende la lebbra… ci si brucia… ci si taglia fuori… per sempre!

Silenzio… 
il silenzio è una lama che uccide…
 “… se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio… forse qualcosa potremmo capire”
Bastardo! L’ho sempre odiato quel bastardo...
lui e tutti gli Oscar che gli hanno dato!... e i premi!... per aver smascherato l’ipocrisia, e la corruzione … dell’aristocrazia… della nobiltà romana… della nobiltà nera!
Per aver mostrato… ma con affetto… ma con tanto affetto…
la povera italietta pezzente uscita dalla guerra…
… clericale e ignorante…
l’italietta delle madonne pellegrine… frustrata… senza cultura…
ferma lì ai suoi Giulio Cesare… ai suoi Dante e Manzoni  biascicati sui banchi di scuola…
e… e il grottesco in cui ha affogato gli anni che hanno preparato la guerra?
Bastardo…
… ha messo in scena una banda squinternata di cupi… patetici, buffoni…
Una banda di pagliacci… anche allora!

Quello che mi fa incazzare è che aveva ragione!
Ma che regime è un regime che tratta i nemici…
(no, no… non nemici… oggi si dice avversari!)...
a forza di olio di ricino e di purghe… ?
la purga… la forza delle idee fasciste
la purga… gli avversari li abbiamo affogati nella merda…
fino a quando non è arrivato il momento…
e allora nella merda ci siamo affogati tutti!
Maledetto Fellini! Come a Pasolini lo dovevano…
Frocio maledetto… qui lo posso dire… tanto non mi ascolta nessuno

Il tempo è una canaglia… Il tempo…
bastardi… avevano ragione loro…
Abbiamo fatto le vittime per anni, piangendo che le nostre idee non avevano spazio… erano soffocate
perché “i comunisti avevano il monopolio della cultura”…
e come avremmo potuto averlo noi… con le nostre purghe e le nostre parole d’ordine!
E adesso che anche i comunisti hanno disperso la loro cultura, e di monopolio non ne esiste più…
Quali sono “le idee della destra”
ora che finalmente abbiamo la possibilità di esprimerci…?
il liberismo? Il libero mercato…? Il libero mercato che si regola da solo?
Il libero mercato e la finanza che si regolano da soli e portano benessere per tutti…
Come abbiamo fatto a trovare il coraggio per sostenere queste “magnifiche intuizioni”… farabutti!
… e con la propaganda le abbiamo imposte a tutto il mondo…
con le buone o con le cattive…

Avessi un minimo di dignità … !
ma dovrei lasciare scritto qualcosa… e mandarla ai giornali…
altrimenti diranno che era solo un periodo di depressione dopo l’insuccesso alle ultime elezioni…
… anzi peggio… una storia di donne… di corna…
o un incidente… “stava pulendo la pistola… credeva fosse scarica…”

A me ora non è più permesso di navigare nel grande fiume della comunicazione…
la comunicazione…
il Potere, in quanto tale… non tollera che non sia creatrice di consenso...
proprio ora che avrei qualcosa da dire

Vergogna… le idee della destra… !
… potremmo dire che le idee della destra sono quelle  del cattolicesimo integralista…
contro il laicismo… contro il relativismo… “contro l’illuminismo” .
grottesco!
La superiorità della cultura cristiana…
ma se fosse per questa gente ci sarebbero ancora i roghi di streghe e di eretici!
Come se oggi non ce ne fossero…
oggi sono diversi… ieri Giordano Bruno… oggi don Puglisi
Persino io ho vergogna di dire la verità!

La cultura di destra?
Sepolcri imbiancati…
Ipocrisia e veline!
Ipocrisia di dichiararsi difensori dei valori della tradizione cristiana…
e intanto riproporre ostinatamente i modelli più squallidi della…
“trasgressione senza costruzione” la chiamano i sociologi…
La trasgressione delle veline… dei reality… dei cabaret senza contenuto
Tette, culi e banalità sotto i riflettori… questa è la cultura della nuova destra…
una cultura fatta di niente
Una cultura che nasce dalla propaganda costruita sul nulla… ripetuto all’infinito
fino a perdere… fino a far perdere...  ogni seppur minimo legame con la realtà.

Dio perché mi hai dato da vivere questa vita schifosa!
Dio… sei tu che mi hai messo in queste condizioni!
E non mi dire che avrei potuto scegliere…
Il libero arbitrio…!
La nascita è tutto!
Bisogna esaminare il contesto, bisogna seguire gli sviluppi della storia…
Volete sapere come è andata?… Si, certo… è giusto… Tutti devono sapere!

Mi hanno chiamato col nome di un cugino di mio padre… Cesare…
Un ragazzo… lo avevano mandato a combattere a Salò!
Una storia come quasi tutte quelle di quei ragazzi…
17 anni lui… 19 il fratello maggiore… Cesare e Mario… nomi romanissimi…
Il padre, mio zio, docente alla facoltà di giurisprudenza… fedelissimo del regime…
sottoscrittore del manifesto della razza, e tutto quanto…
qualcuno, anche in famiglia… malignava che avesse avuto la cattedra in università,
più per la fedeltà al regime che per le sue effettive qualità
insomma… i soliti discorsi… l’onore dell’Italia, la fedeltà al duce, al re… quel traditore di Badoglio…
morale della favola, questi due ragazzi li mandarono ad arruolarsi…
partecipavano ai rastrellamenti insieme ai tedeschi…
finché un giorno non caddero in una imboscata… Cesare morì…
venne colpito mentre stava bevendo una grappa… chissà… forse per farsi coraggio.
Mario… a Mario gli scoppiò in faccia… vicino alla faccia una granata…
una bomba a mano… rimase sfigurato…
e quel che è peggio perse la vista… completamente…
si buttò dal balcone nemmeno due anni dopo… poco dopo che era finita la guerra…
io non ero ancora nato.
Sei mesi dopo morì anche mio zio.
I due figli morti… la fine di Mussolini a piazzale Loreto…
e all’università… anche lì cominciavano a esserci delle difficoltà…
Infarto. Crepacuore si diceva a quei tempi.
I primi ricordi della mia vita, sono le visite a casa della zia Flaminia.
Andavamo a ogni ricorrenza…
La zia me la ricordo… alta, austera, sempre vestita di nero…
mi carezzava i capelli, mi diceva che ero un bel bambino,
che dovevo fare il bravo, come lo zio Cesare…
ubbidire sempre al babbo…
Su un pianoforte verticale c’erano le fotografie di famiglia…
Da una parte nonni, zie, altri parenti che non conoscevo
dall’altra le foto dei due figli e del marito.
“Manda il bacino a Cesare… e anche a Mario… … braaavo…”.
Nello studio, accanto a uno foto dove il duce consegnava una onorificenza allo zio,
c’era un piccolo busto… di Mussolini… di bronzo.
“Fa’ il saluto al duce…”, e io alzavo il braccino “braaavo…”.
Su un tavolinetto, c’era un album di fotografie… ma c’erano anche ritagli di giornale…
riportavano le notizie di un vile agguato teso da un gruppo di sbandati…

A volte c’era anche un sacerdote… un parente della zia Flaminia,
e allora, tutti insieme si andava al cimitero, nella cappella di famiglia,
e lì il prete teneva una funzione in memoria dei giovani eroi
che avevano sacrificato la loro vita per la patria, per l’onore…
si pregava per il papa e anche per il ritorno del re;
“per i poveri cristiani vittime del comunismo ateo e criminale”;
e poi l’eterno riposo per il duce e tutti i nostri morti.
Io ero un bambino… quello che mi ipnotizzava era la fiammella accesa davanti al Sacro Cuore…
e lo sguardo di Gesù che mi fissava.
Ogni tanto c’era qualcuno che non conoscevo… mio padre me lo presentava con qualche battuta che alludeva a una inesistente e ‘offensiva’ partecipazione alla Resistenza, e questi si schernivano… facevano finta di offendersi… “no!... non mi deve dire di queste cose davanti al bambino…
che io coi s-partigiani non ho mai avuto niente a confondermi…”.
Si… dicevano così… s-partigiani… quei banditi senza arte né parte… tutti delinquenti scappati di galera… che si erano dati alla macchia coi comunisti per avere l’amnistia alla fine della guerra…
e S-PARTIRSI il bottino di guerra…
… è cominciata così…

Mio padre… le collezioni di mio padre… i francobolli prima di tutto…
diceva che coi francobolli si imparava la storia e la geografia
Le domeniche pomeriggio, in inverno, quando faceva freddo o pioveva… stavamo lì a mettere in ordine…
francobolli del re, del duce… commemorativi delle imprese…
cartoline e lettere della grande guerra… dal fronte…
cartoline… dall’Albania, dalle colonie, da Salò… timbri… annulli speciali…
e poi le monete… monete e medaglie commemorative…
medaglie con l’effigie del duce…
“Vedi… vedi lo sguardo del condottiero?… forte…fiero… lui era proprio così…
e le donne… le donne impazzivano per lui… non c’era italiana che avrebbe detto ‘no’ al duce”.
In quei momenti sembrava che si immedesimasse… si sentiva anche lui un eroe… come Mussolini…
Mussolini… un gregario… il gregario di Hitler… gregario sfigato e perdente,
incapace anche di scegliere il carro giusto su cui saltare…

In realtà… mio padre era maestro…
anche se era laureato in lingue e si faceva chiamare professore…
Al pomeriggio dava lezioni di francese ai ragazzi delle medie                                                     
Si sfogava a scuola… lì si sentiva lui, un condottiero…
Guidava il suo piccolo plotone con ordini militareschi…
“Silenzio assoluto! Restare fermi sull’attenti e immobili! Sguardo fisso davanti a voi!
Avanti marsc!”…
A scuola educava i ragazzi con i racconti eroici del libro-cuore… la piccola vedetta lombarda… il tamburino sardo… gli piaceva il Risorgimento… Garibaldi, Vittorio Emanuele secondo… meno Cavour e Mazzini…

… a un certo punto arrivò in casa anche un giradischi…
e allora, certe volte… ma a basso volume… i dischi coi canti… “Per vincere ci vogliono i leoni”… “L'armata degli eroi già s'incammina / Non c'è barriera al mondo che resistere potrà”.

… bisognava sentirli basso basso… perché al primo piano abitava il giornalaio…
un comunista… uno che… non so bene perché… ma aveva avuto da dire con mio padre…
discutevano… forse litigavano anche alle riunioni di condominio…
e avevano litigato anche per la musica… per i canti…
forse aveva minacciato mio padre di denunciarlo…
e allora bisognava tenere il volume al minimo.
Poi avevo saputo che suo fratello era caduto in un rastrellamento di tedeschi e fascisti
era stato deportato in Germania, e non era rientrato più…
lo avevo saputo da mia madre…
avevo notato che ogni volta che lo incontrava, abbassava lo sguardo…
non aveva il coraggio di guardarlo in faccia…
abbassava lo sguardo e taceva…

Quando i miei parlavano, a tavola, io non capivo molto…
ma loro si trovavano…
lei era donna di chiesa…
credo che votasse per la Democrazia Cristiana…
la chiesa era quella di Pio XII…
quella per cui esistevano solo due grandi nemici dell’umanità… il sesso e i comunisti… 
quella che per radio infiammava gli animi con i discorsi di padre Lombardi…
prima avevamo la radio…
mia madre ripeteva gli anatemi contro i comunisti atei senza Cristo e senza Dio…
figli del demonio… con le mani sporche di sangue…
erano gli anni della scomunica…
dalla radio arrivavano i comizi che spargevano il terrore
per l’arrivo dell’anticristo rosso dall’est… per l’apocalisse…

Mia madre ripeteva…  “… i comunisti vogliono fare la rivoluzione perché non hanno niente…
non hanno niente da perdere … loro… “che andassero a lavorare e se la comprassero la roba…”.
era terrorizzata che i comunisti arrivassero e ci cacciassero di casa…

Mia madre non capiva molto…
quando Dario Fo fu cacciato dalla RAI… la storia di Canzonissima…
lei era convinta che l’avessero cacciato perché le siglette e le canzoncine ricordavano le marcette fasciste,
e questa cosa doveva aver irritato qualcuno… i socialisti… i democristiani… gli americani…
Dario Fo cacciato perché subdolamente filo fascista…

E il Gattopardo… libro bellissimo, diceva… un capolavoro…
secondo mia madre mostrava chiaramente come, quando c’è una rivoluzione… cosa succede?
I nobili, le persone per bene vengono messe da parte…
e chi prende il potere? I pezzenti! Come la nipote di Beppemerda…
lei interpretava tutto così… eppure aveva fatto le magistrali…
sono gli effetti della propaganda…
ne fu vittima anche Pio XII… o forse no… comunque intuiva…
quando nel 54 cominciarono le trasmissioni della RAI
scrisse un messaggio… era preoccupato che la televisione portasse nelle case degli italiani
gli spettacoli indecenti che si vedevano al cinema o nei teatri…

“Ma come non inorridire al pensiero che, mediante la Televisione, possa introdursi fra le stesse pareti domestiche quell’atmosfera avvelenata di materialismo, di fatuità e di edonismo, che troppo sovente si respira in tante sale cinematografiche? Davvero non si potrebbe immaginare cosa più fatale alle forze spirituali della Nazione, se davanti a tante anime innocenti, in seno alla famiglia stessa, dovessero ripetersi quelle impressionanti rivelazioni del piacere, della passione e del male, che possono scuotere e far rovinare per sempre tutta una costruzione di purezza, di bontà e di sana educazione individuale e sociale.”

Povero Pio XII !… non aveva capito che tette e culi… veline e ballerine…
ci sarebbero serviti da volano per la “nostra” propaganda…
divertimento, contro impegno…
andate a ballare, discoteca, moda… sesso… sesso libero!
La sinistra… le femministe… avevano lottato per liberare il sesso dalla cappa di piombo… cupa… della colpa… o santa Maria Goretti o puttana…
la destra no… il sesso doveva essere controllato… e proibito… soprattutto per le donne…
perché contro i bordelli frequentati da uomini, fidanzati… mariti… per carità… ci si vantava…
anzi i bordelli servivano a salvare le famiglie…!
E quando la situazione è diventata irreversibile… divorzio, pillola, aborto…
allora siamo stati in gamba a impadronircene noi…
salvo poi finire nella schizofrenia…
fare una legge per mandare in galera chi fa sesso con una minorenne
e poi sentire i cattolici integralisti… urlare che una donna consenziente,
ha il diritto di vendersi a chi le pare…
chissà cosa direbbe quel sant’uomo di Pio XII !
E così il sesso è diventato una banale manifestazione di narcisismo, di conformismo e di consumismo… altro che trasgressione…
ne abbiamo versato quintali e quintali, di tette e culi… nelle case degli italiani… ogni giorno…
per vendere qualsiasi cosa… per fare audience per le nostre trasmissioni di satira…
quelle per screditare amministratori incapaci e corrotti… “di qualunque colore”
per generare la sfiducia in tutti i politici… per sostenere l’idea più fascista che ci sia…
tutti uguali… tutti incapaci… tutti ladri… questa è la cultura di destra !

Quando arrivò la televisione…a casa nostra… quando c’era tribuna politica…
mio padre ascoltava… era appassionato… derideva e insultava quasi tutti… “ladri… ladroni…”
solo Michelini e Almirante no…
“… quando Mussolini fu appeso a piazzale Loreto… dalle sue tasche non cadde nemmeno un centesimo…”
questo dicevano… questo volevano sentirsi dire i nostalgici…
non era vero neanche un po’… oggi lo sappiamo… ma a loro faceva piacere sentirsi dire che lui… e i suoi… quelli fedeli… i veri fascisti… erano incorruttibili… più di Robespierre…
incorruttibili, e quindi infinitamente superiori a questa massa di … “politici democratici”
tutti corrotti fino al midollo… tutti ladri… tutti impegnati a fare a gara a chi rubava di più…
bisognava lasciarlo ascoltare… si sfogava… si ricaricava…

La televisione… certo era meglio dei giornali che arrivavano in casa…
quei giornali popolari… la Domenica del Corriere, Oggi, Gente…
mi ricordo i servizi sui Savoia… innocui, costretti all’esilio, poverini
per non parlare di Mussolini e di tutti quelli che lo avevano tradito… ingannato
Mussolini un buon padre di famiglia… consigliato male…
Da dove viene la cultura di quel presidente del consiglio che dichiarava che “Mussolini gli oppositori li mandava in vacanza al mare”…?
D’altronde quell’operazione prosegue ancora imperterrita con i libri di certi storici popolari e “obbiettivi”…
e con i memoriali dei reduci di Salò…
dei repubblichini… che raccontano di avere svolto un ruolo importante…
di aver fatto da argine alla brutalità dei nazisti… si!... proprio così…
e loro?… loro non fecero mai male a nessuno…
solo cercarono di difendersi come meglio potevano dalle brutali aggressioni dei partigiani comunisti…
che ammazzavano anche i partigiani degli altri colori…

Sui giornali di quei tempi… mi ricordo le foto dei dispersi in Russia…
si insinuava che forse, erano tenuti prigionieri…
si chiedeva se qualcuno li aveva visti e poteva dare informazioni…
e le storie degli sfollati, dei profughi… costretti ad abbandonare le loro terre… le loro case,
cacciati da quell’infame di Tito, che ci aveva rubato Trieste, l’Istria… la Dalmazia
e quanti innocenti aveva fatto gettare nelle foibe… italiani, cristiani…
i crimini di guerra?... i nostri crimini di guerra?... mai una parola.
Abbiamo anche istituito la giornata per ricordare le vittime delle foibe…
peccato che abbiamo dimenticato di ricordare le centinaia di migliaia
di iugoslavi ammazzati prima, dai fascisti insieme ai nazisti…
d'altronde non abbiamo mai fatto niente, neanche per ricordare le nostre vittime in Africa…
anzi abbiamo negato fino all’ultimo minuto… fino a che non sono state trovate le prove…
noi italiani siamo andati solo e sempre a portare la civiltà…
Italiani brava gente… generosi… ci abbiamo sempre rimesso…
Anche dell’Africa, su quei giornali, c’erano tanti servizi su tutto quello avevamo lasciato laggiù…
tutta roba buona… fatta bene… e come ci rimpiangevano… soprattutto le donne…
“faccetta nera… bell’abissina…” noi gli avevamo portato il benessere… e ora invece…

Non mi ricordo quasi niente invece, dei fatti di Genova né di quelli di Reggio Emilia…
veramente di Reggio Emilia mi ricordo una cosa…
mi ricordo che una volta mio padre disse che era colpa dei comunisti…
che non accettavano la democrazia e volevano il comunismo…
Tambroni  e Scelba li avevo solo sentiti nominare…
per i 10 anni… mi avevano regalato una camionetta di latta della Celere…
con dentro i celerini… di una specie di plastica… mio padre li chiamava “i scelbini”…
io li usavo per manganellare gli indiani e i cow boy… non avevo gli omini dei dimostranti !

Quando ci furono le elezioni mio padre cercò di convincere mia madre a votare MSI,
ma lei inossidabile, rivendicava il diritto di votare liberamente, nel segreto della cabina…
il parroco era più convincente di mio padre…
“… chi è andato dagli americani a farsi dare il grano per mangiare?... De Gasperi!”.
A scuola noi ragazzi parlavamo, senza saper bene cosa dicevamo…
Uno diceva che suo padre votava per i comunisti… un altro … per i repubblicani
Le mamme, le nonne, votavano tutte per la Democrazia cristiana
… io volli farmi bello e dissi con un certo orgoglio che mio padre votava per l’MSI…
mi guardarono  increduli… “… ma sei sicuro?... tuo padre vota per i fascisti?...”…
qualcuno scosse la testa…poi si girarono e ripresero a parlare tra di loro…
Ci rimasi molto male… ero convinto che essere fascista significasse essere una persona per bene…
una persona di qualità… forse i miei compagni erano invidiosi che mio padre fosse fascista e il loro no…

Ho un ricordo molto vivo, ancora… Era un primo maggio.
Quel giorno eravamo stati invitati a pranzo da un industriale milanese
che abitava in un attico in corso di Porta Vittoria.
Dopo il pranzo tutti sul balcone… c’erano gli operai…
venivano dalla Camera del Lavoro… stavano sfilando per andare al comizio… credo in piazza Duomo.
La strada era piena di bandiere… l’odiato colore… dappertutto…
c’erano dei carri… che sembrava… come il carnevale di Viareggio.
Ne ricordo uno caricato su un camion, con una macchina da cucire enorme, azzurrina…
era il carro che precedeva il corteo delle operaie della Borletti…
un altro portava delle ruote dentate nere e marroni enormi… forse erano gli operai dell’Alfa.
Gli adulti commentavano… “…eccoli lì, gli operai comunisti… lavativi… invece di andare in piazza, prima andate a lavorare… prima di aver tante pretese… ci vorrebbe qualcuno che li rimette in riga… fannulloni!...”, e scuotevano la testa come a dire… “chissà quanto bisognerà aspettare prima che qualcuno rimetta le cose a posto…”.
A quel punto, il padrone di casa disse qualcosa del tipo “Pazienza… bisogna lasciarli fare… almeno credono di contare qualcosa anche loro… poveri gonzi!”…
… quindi… noi, noi eravamo le persone per bene… le persone serie, capaci…
quelle che devono stare al loro posto… e il nostro posto era a comandare…
e gli altri erano lavativi e fannulloni, che volevano solo una cosa…
prendere loro, il nostro posto… comandare loro… e prendersi senza merito, quello che era nostro…

C’era solo una cosa che quelle persone per bene… odiavano più dei comunisti…
i voltagabbana… quelli che l’8 settembre si sono levati la camicia nera…
fino al giorno prima “fedelissimi”… se la mettevano anche quando non era necessario…
il giorno dopo… “finalmente liberi”… i primi a levarsela…
c’era un cognato di mia madre… fascista… fascistissimo…
poi di colpo… comunista… poi socialista… poi socialdemocratico… poi democristiano…
senza pudore… ogni cambio di tessera, un gradino al ministero…
ha finito la sua carriera repubblicano…
sostenitore accanito della necessità di tenere sotto controllo la spesa pubblica…
tagliare le spese… aumentare le tasse… no no…non quelle sulle rendite dei parassiti…
aumentare le tasse… quelle che le pagano tutti … quelle sulla benzina, per esempio…
quelle che le pagano… gli impiegati… i lavoratori…
mi ricordo una volta… un’estate… eravamo al mare… in spiaggia… c’era anche lui, il repubblicano…
il fedelissimo del ministro…
su un giornale, attaccavano il governo… per la solita manovra estiva… per avere aumentato ancora una volta le tasse sulla benzina, qualcuno disse una battuta… il cognato si rivoltò… se avesse potuto…
“Che i pezzenti vadano a piedi, se non hanno i soldi per pagare la benzina!”
Poi buttò via il giornale e se ne andò… Un personaggio simpatico… senza dubbio…
morì ricco… morì molto più ricco di quando era finita la guerra… ricco… benestante… diciamo…
Peccato che allora non fosse ancora scoppiata tangentopoli… forse ne sarebbe stato un martire.

Arrivò il 68… ero al liceo… ma ero ancora piccolo… alla televisione facevano vedere Parigi…
i katanga buttavano dalle finestre le cattedre, i banchi… dimostrazioni… gente che urlava…
lì per lì, non successe nulla… qualche mese dopo… forse avevano sospeso un ragazzo
cominciarono anche da noi assemblee… contro l’autoritarismo dei professori…
a casa, mia madre commentava… disapprovava…
“e allora adesso a scuola comanderanno gli studenti, invece dei professori…”
Si… i professori dovevano comandare… non insegnare… loro ne sapevano più di noi…
La raccomandazione era… “Non metterti in mostra prima che non ti gonfiano di botte…
lasciali stare quegli scalmanati… comportati bene… vai coi professori… fai come ti dicono… cerca di stare attento alle lezioni… ché poi alla fine dell’anno, il coltello dalla parte del manico ce l’hanno loro…”.
Quello che mi faceva impazzire… era quando facevano il picchetto davanti alla scuola,
ci impedivano di entrare e ci dicevano che bisognava andare in manifestazione.
Ero terrorizzato dagli slogan dei “compagni”… “Fascisti, borghesi… ancora pochi mesi”
“Camerata, basco nero… il tuo posto è al cimitero”…
Sentivo nascere… crescere dentro di me un odio incontrollabile… una pressione…
avevo una fantasia… sognavo di massacrare i miei nemici con furia lucida e bestiale…
una fantasia frustrante…
Accumulare odio… ecco cosa fu il mio 68…

… 68 e 69… mi ricordo bene piazza Fontana…
naturalmente a casa mia fu accettata subito l’idea della pista anarchica
certo… chi poteva avere interesse a buttare il paese nel caos?...
gli anarchici… i comunisti… era la versione della televisione…
gongolavamo, quando quell’intrigante … tre giorni dopo… nascondendo la soddisfazione
sotto la faccia di circostanza… atteggiamento compunto
dichiarava più o meno… che l’anarchico Pinelli, costretto dall’evidenza delle prove,
aveva preferito suicidarsi piuttosto che affrontare le proprie responsabilità…
due giorni dopo le strade di tutt’Italia erano tappezzate di manifesti del movimento sociale
con la foto di Valpreda e la scritta “compagni, l’assassino è dei vostri”
… e invece no!
L’assassino era proprio dei nostri… gli assassini… gli insabbiatori, i depistatori…
erano tutti dei nostri… e nessuno è stato condannato… come al solito…
sono passati più di quarant’anni… invece di fare luce… di fare chiarezza…
ancora c’è chi cerca di pescare nel torbido…
ma il peggio è… piazza Fontana… tutto dimenticato…
un giorno all’anno i soliti 5 minuti di discorsi al telegiornale… e poi silenzio per un altro anno…
mi hanno detto che nelle scuole… nei licei… molti studenti,
alla domanda “chi ha messo la bomba a piazza Fontana”, risponde: le brigate rosse!
Sono cose che non capitano per caso… questo è il frutto di anni e anni di lavoro…
C’è di che essere orgogliosi

Poi sono andato all’università…
Città nuova… città importante…
Mi sono iscritto… ho cominciato a “far politica”!
Era novembre… e nessuno mi conosceva.
C’era un nuovo gruppo di cattolici… che si stava organizzando…
era il periodo che dopo il Concilio tutti i cattolici andavano a schierarsi con la sinistra…
c’era un avvocato che frequentava casa nostra… ce l’aveva a morte con il Concilio…
“Papa Giovanni… un santo… per carità…
ma è anche uno che ha sfasciato la chiesa uno fuori di testa… ma davvero…
e Montini, che va dietro a quei quattro esistenzialisti francesi… ma non c’ha dietro nessuno…
meno male che nella chiesa ci sono uomini come Siri… che sarà il prossimo papa…
non possono fare altro che lui, a meno che non siano completamente incoscienti…
e lui pian piano raddrizzerà la barra…
per carità… non è un Lefevre… ma comunque, meglio di questi…
ci vorrebbe un cardinale che venisse dall’est… un Mindszenty… per fargli capire a questi…
cos’è la civiltà comunista… che i cristiani non possono neanche andare in chiesa…”
comunque… all’università nasceva questo nuovo gruppo…
mi mandarono a sentire cosa dicevano… capire chi erano i capi…
All’università c’era tensione…
gli studenti-lavoratori, quelli che frequentavano i corsi serali…
avevano chiesto che la biblioteca dell’istituto restasse aperta fino alle 9
per poter prelevare libri in prestito… la facoltà aveva risposto che c’era mancanza di personale
e che l’apertura oltre le 6 era impossibile…
la risposta degli studenti di sinistra… quelli dei gruppi…
era stata che avevano spaccato i lucchetti e erano entrati lo stesso…
c’erano state delle denunce…
e quindi gli studenti avevano convocato una assemblea per il giorno dopo.
Questi cattolici si riunivano… c’era un capetto…
uno sciatto… grassoccio… barba… capelli appiccicaticci… il colletto della camicia stropicciato…
occhiali grossi, spessi che deformavano… quasi non si vedevano gi occhi
comunque aveva un fare arrogante… tipo
“sono qua a dirvi cosa dovete fare… non fatemi perdere tempo…”
Incominciò a spiegare… “Domani quando comincia l’assemblea tutti dovete chiedere di parlare,
se fanno una lista… iscrivetevi…
dopo che avranno spiegato la situazione… cominciamo noi…
il discorso è che prima di cambiare il mondo… le istituzioni… bisogna cambiare noi stessi
perché se non cambiamo noi stessi è inutile cambiare il mondo che ci circonda…
prima di cambiare quello che c’è fuori di noi, lontano da noi…
bisogna rinnovare se stessi… solo così i cambiamenti hanno senso…”
proseguì qualche minuto su questo tono, leggendo anche da un volantino che aveva portato…
ne aveva portato un pacco… saranno stati 50 fogli…
alla fine ne distribuì uno per uno… da meditare e da studiare…
“…il discorso è lo stesso per tutti…
per primo parla Marco…” disse… doveva essere uno che già lo conosceva…
poi indicò due ragazze… “poi parli tu… tu… tu…
allora… cosa succede…?... il primo lo lasciano parlare… il secondo lo lasciano parlare…
al terzo si innervosiscono… al quarto gli tolgono il microfono…
tu devi resistere… e anche voi dovete difenderlo…
loro si incazzano e incominciano a usare la forza…”
tirò un sospiro, con una certa soddisfazione…
a quel punto ci saranno dei giornalisti e dei fotografi nostri amici…
e il giorno dopo siamo su tutti i giornali…
ALLA STATALE I COMUNISTI IMPEDISCONO CON LA VIOLENZA
AI GIOVANI CATTOLICI DI ESPORRE LE LORO RAGIONI…”
Molti annuivano… certo… era un bel piano… ‘la riscossa’
Solo una ragazza obbiettò: “Però lottare per avere la biblioteca aperta qualche ora di più… per studiare… per prendere libri in prestito… non è una cattiva idea… perché non appoggiamo anche noi questa lotta?”
“A maggior ragione! –disse il barbuto –se una cosa è buona… bisogna impedire che la facciano loro… al massimo la facciamo noi… ogni cosa a tempo!”
… potevamo stare tranquilli… questi non erano certo i cristiani… i cattocomunisti  usciti dal Concilio…
questi erano alleati preziosi.

I tempi dell’università…
non potevamo fare granché… ci riconoscevamo, anche se molti non frequentavano le sezioni…
leggevamo Heidegger… Essere e tempo… essere… esserci…
il progetto di un ‘essere per la morte’ autentico…
l’essere dello spirito… della verità, della patria… l’heimat… la patria… la piccola patria…
… e… Il signore degli anelli… con gli omini piccoli e brutti… coi piedoni… impegnati nell’eterna lotta del bene contro il male… della natura contro la tecnologia… nella difesa della patria contro gli stranieri invasori e assassini… gli stranieri in lotta per impadronirsi di tutto il mondo… Che emozione!

All’università era pieno di striscioni… di manifesti… ta ze bao…
E noi cosa avevamo da dire? Che il comunismo era l’inferno?
Nelle nostre riunioni raccontavamo che in Russia c’era la miseria e nei negozi non si trovava nemmeno la roba da mangiare… che lo stato controllava tutti… e perseguitava gli intellettuali…
che non ti potevi fidare di nessuno perché chiunque poteva essere una spia del KGB…
che i poeti erano costretti a fare i tranvieri o i giardinieri…
che le donne erano costrette a lavorare come uomini, coi martelli pneumatici nelle strade…
che i cristiani erano perseguitati… e non potevano nemmeno andare alla messa…
C’era sempre qualcuno pronto a testimoniare di aver sentito queste notizie da fonte sicura…
E allora si faceva stampare qualche manifesto sulla ‘civiltà comunista’… qualche manifesto con la fiamma nell’angolo… si andava a metterli di notte… e poi al mattino li strappavano subito…
Una volta ci venne l’idea di inventare anche noi uno slogan…
Una cosa da scrivere sui muri di notte… che non potessero strapparla come i manifesti…
Una cosa per cui fosse chiaro il coraggio… l’orgoglio di essere di destra… un segnale…
“Non abbiate paura - di avere coraggio!”…
… coraggio di cosa?
Il giorno dopo… a mezzo giorno… le nostre scritte erano già tutte imbrattate…
e allora… decidemmo ‘la rappresaglia’…
all’entrata della facoltà c’era sempre un banchetto dove si potevano trovare i loro libri…
Marx, Gramsci, Mao… e anche manifesti… l’anarchico Bresci… Che Guevara…
bisognava buttarglielo all’aria e spaccare tutto…
Furono scelti cinque che già avevano esperienza… tre ex parà, un lagunare e un altro che guidava la jeep
… “cinque picchiatori fascisti”.
Io andai in facoltà come niente fosse e mi misi in una posizione da cui poter osservare la scena…
quando arrivarono, salirono sul marciapiede con le ruote e entrarono nell’atrio urlando duce-duce…
la ragazza che stava lì a vendere, corse davanti… la aggredirono… la calpestarono…
(poi si seppe che le avevano spappolato il fegato…) cominciarono a prendere a mazzate il banchetto…
subito sbucarono da tutte le parti quelli del loro ‘servizio d’ordine’…
i katanga… quelli che facevano tanta paura… li catturarono…
li misero in ginocchio contro un muro, fuori, in strada…
era pieno… c’erano studenti di tutte le facoltà…
c’era uno dei loro che con un megafono li indicava uno a uno… ne elencava i misfatti…
e un altro, con un pennello da imbianchino, e un secchio di vernice rossa…
li imbrattava… i capelli… le orecchie… la faccia… il collo… tutto pitturato di rosso…
la scena continuò finché non arrivarono una camionetta e due cellulari della celere…
finché non arrivarono a portarli in salvo… dentro una tempesta di fischi e di urla…
quella volta non provavo rabbia… ma vergogna…
vergogna per quell’impresa che si concludeva nell’umiliazione…
è stato anche per questo episodio… si, per la vergogna e l’umiliazione provata quel giorno
che io ho sempre cercato di stare fuori dalle “eroiche azioni paramilitari”…
Bisognava seguire altre strade... certo sono andato a qualche manifestazione…
per la marcia su Roma… per la morte di Mussolini… poca roba…
Quella volta si era chiusa senza troppi danni…
e della ragazza all’ospedale, non c’era tanto da vantarsi…
ma altre volte era andata peggio… i morti… i nostri e i loro…
oggi possiamo dirlo… abbiamo giocato a un gioco stupido… stupido e truccato…
c’è gente che è morta per niente…
per niente, per un gioco, per aver preso sul serio un gioco e averlo scambiato per realtà.
Mentre noi, sotto lo sguardo cinico, annoiato… forse anche preoccupato
certo non spaventato… (checché ne dicesse Montanelli…)
mentre noi, sotto lo sguardo dei nostri genitori, giocavamo a “I ragazzi della via Paal”,
le logge massoniche, le mafie, i servizi, i centri di potere occulto,
avevano già avviato da un pezzo la definizione e la realizzazione dei loro progetti…

Siamo stati usati… siamo serviti per creare la strategia della tensione… per buttare il fumo negli occhi…
Gli italiani… come avevano davvero potuto essere così stupidi da pensare che quei quattro patetici… velleitari...potessero “abbattere il sistema”… fare in Italia la rivoluzione…
fare dell’Italia una piccola Cina, o una piccola Cuba…
con quei quattro soldi rapinati alle banche, senza appoggi internazionali,
con l’ostilità della stragrande maggioranza del paese…
La strategia della tensione… la tensione l’abbiamo evocata noi… l’abbiamo costruita noi!

No… no… bisognava seguire altre strade… ho cominciato a lavorare nel partito…
a frequentare i posti giusti… il grande capo e signora… a fare il primino della classe…
fino a diventare il delfino… il deputato giovane e brillante… il fascista nato dopo la caduta del fascismo…
non un vecchio rimbambito e nostalgico…
e quando il capo si è ritirato… noi eravamo un partito di giovani ambiziosi e determinati…
determinati ad andare al potere…
e l’occasione è venuta prima di quando noi non avessimo mai osato immaginare…
Altre volte avevamo dato il nostro contributo di nascosto… nel segreto dell’urna… di noi ci si vergognava…
ora no… ora entravamo dalla porta principale… sedevamo sulle poltrone giuste… al posto che ci spettava..
sedevamo accanto all’ideatore del moderno neofascismo massmediatico…
avevamo il nostro posto sotto i riflettori… sorridenti… spavaldi…
Il resto è storia nota… è storia pubblica…
È vero… abbiamo dovuto sopportare di stare seduti accanto a quelli che urlavano
“Mai al governo con la porcilaia fascista!”… abbiamo dovuto buttar via la dignità… vabbè…
però ora eravamo al potere… e con quelli della porcilaia c’abbiamo fatto anche delle belle leggi… due fiori all’occhiello…

Una è la legge che ha creato l’apartheid in Italia…
18000 morti accertate nel Mediterraneo…
Ora che le luci su di me sono spente… nel buio…
18000 morti… sono lì che mi fissano… se chiudo gli occhi… li vedo… li vedo uno a uno…
una legge imposta dalle necessità della propaganda… facile far consensi con il razzismo!
Una legge presentata con ipocrisia… “… vogliamo colpire i trafficanti di esseri umani…” anche se abbiamo sempre saputo che i trafficanti… gli affari loro se li fanno comunque…
le nostre campagne sono piene di schiavi sfruttati in modo disumano da tutte le criminalità organizzate che prosperano quasi indisturbate nel nostro paese…
la realtà è che la nostra volontà è stata solo quella di mantenere questi clandestini… questi uomini…  in condizione di completa precarietà… ricattabili… senza diritti… in condizioni di schiavitù.

L’altra è la legge sulla droga,
“tutti devono sapere che drogarsi è un reato!”… e allora ecco la legge che punisce nello stesso modo chi usa le droghe leggere e chi usa le droghe pesanti…
i grandi trafficanti ringraziano… perché rischiare la galera per qualche grammo di erba… tanto vale andare su cocaina... acidi…
Se è vero che l’intelligenza consiste nella capacità di separare, distinguere… riconoscere il valore,
allora noi abbiamo dato una splendida dimostrazione di assoluta mancanza di intelligenza…
la droga… bisognerebbe fare una bella riflessione…
su quello che era all’inizio e su quello che è diventata ora: ora non è altro che una nuova forma di consumismo… chi fa uso di droghe, ha imparato a gestirle.
Camionisti… cottimisti usano la cocaina per riuscire a lavorare 12-15 ore… che liberazione!... basta con le otto ore dei sindacati… lavori come un pazzo per comprare la coca… tiri la coca per lavorare come un pazzo… chi ci guadagna?
Ieri gli uomini di fatica si sbronzavano per riuscire a sopportare la vita…
oggi… stili di vita nuovi… cocaina… Viagra…
e nasi rifatti… bocche rifatte… tette culi… e anche quella… quella si rifanno… tutte uguali…
tutti uguali… poi devono farsi i tatuaggi per distinguersi… non si riconoscono più nemmeno da soli!

Maledizione… ho proclamato per tutta la vita… la lotta contro il comunismo,  contro… “la sinistra”…
ho lottato tutta la vita contro l’unica speranza di giustizia, per milioni di persone…
Abbiamo esultato quando è crollato il muro di Berlino…
… “finalmente il comunismo è caduto… il mostro è crollato…”

Vogliamo parlare… degli effetti della caduta del muro di Berlino…?
Un evento salutato con esultanza… all’unanimità… dal mondo intero…  destra-sinistra, nord-sud…

Non è stato l’inizio di un cammino di libertà e di democrazia, nemmeno in piccola parte.
È stato solo il via libera alla possibilità delle aziende occidentali
di comperare le aziende di stato dell’est per niente… di mandare in miseria milioni di persone…
è stato un modo per ottenere manovalanza a prezzo di schiavitù…
cos’è la globalizzazione … se non questo… ?
e quindi?…
e quindi i popoli dell’est, abbandonati a se stessi,
in balia del capitalismo selvaggio, oppressi da mafie vecchie e nuove, cresciute senza alcun contrasto…
non hanno trovato di meglio che riscoprire il razzismo, l’antisemitismo furioso… anche se da noi i grandi organi di informazione fanno finta di non accorgersi di niente… troppo impegnati a decodificare ogni alzata di sopracciglio di ogni gallo del pollaio politico nazionale.
Poveri popoli dell’est !... e anche dell’ovest…

Orwell ci ha spiegato bene, il sistema del Grande Fratello,
che ogni giorno distribuisce la piccola… giusta… dose di odio
per i nemici “interni ed esterni” della nostra civiltà…
l’altro ieri gli ebrei, ieri i comunisti, oggi… di nuovo gli ebrei… e poi gli islamici… magari domani i cinesi…
serve per tenere “coesa” la popolazione.

… alla fine hanno vinto le politiche liberiste…
la classe operaia… la massa organizzata è stata sostituita dalla classe precaria…
I precari…
il successo più grande è stato convincerli che sono una generazione perduta e senza speranza
Ci abbiamo lavorato, ci abbiamo lavorato, ci abbiamo lavorato!... e ci siamo riusciti
Chi possiede il presente…
Chi possiede il presente, possiede il passato - Chi possiede il passato, possiede il futuro,

I valori della civiltà occidentale,
quei valori usciti dall’illuminismo… dalla rivoluzione francese,
e anche certi valori cristiani
sono distrutti per sempre e non saranno recuperati mai più. Mai più.
Il danno è irreversibile. E questa cosa porterà del male a tutti,

E poi si lamentano dell’odio dei cittadini contro i politici…
La disaffezione dei cittadini dalla politica è una reazione all’impotenza.
Tutti ormai hanno capito che le decisioni, le scelte che contano vengono compiute altrove.
La democrazia è stata definitivamente svuotata… ce l’abbiamo quasi fatta…

Meaculpa-meaculpa – miodio-mipento-emidolgo
una vita… tutta la vita sempre dalla parte sbagliata…
Dio, perché mi hai maledetto?
Dio perché mi hai dato da vivere questa vita…? cosa volevi da me!?
Dio, quando ho avuto la libertà di scegliere?…
perché non mi hai permesso di capire?

Cosa governa le nostre vite…? cosa governa il mondo?
Il caso? il destino? gli dei… forse l’istinto… l’inconscio… l’ambiente… si, l’ambiente!
Aveva capito bene lo zio Mario…
Lui… stando nel buio… nella sua cecità… aveva capito subito… e ha fatto bene!
Si… ha fatto bene…
aiuto… aiuto…
Creonte implora… ‘…c’è qualcuno disposto ad uccidermi?’...
invano…
gli rispondono ‘chi governa deve essere saggio… prenditi le tue responsabilità’…
è giusto!
È giunto il momento di liberare il mondo dalla mia presenza inutile…
inutile…

è ora!