Pluto
Da Aristofane
Riduzione e adattamento di Luigi Alcide Fusani
Entrano Pluto,
vecchio cieco, Cremilo e il suo schiavo Carione
Ca. –al
pubblico – Eccoci qua! Guardate, guardate signori… e ditemi se uno può essere
più disgraziato di me! Non solo sono schiavo… ma come se non bastasse, il mio
padrone è completamente pazzo! Ditemi voi quando mai si è visto un cieco
guidare quelli che ci vedono. Ecco… il mio padrone, da quando è andato al
tempio di Apollo, non capisce più niente… si è messo a seguire questo
disgraziato e costringe anche me ad andare dietro a loro… e non mi risponde!
Padrone!?
Padrone!... si può sapere una buona volta perché stiamo seguendo questo
pezzente?
Cr. Non
rompere, per Giove!
Ca. Rompo
quanto mi pare! E continuerò finché non mi spiegherai perché continuiamo a
seguire questo disgraziato!
Cr. E va bene…
te lo spiegherò… ma proprio perché sei il più fedele dei miei servitori… quello
che riesce sempre a rubare senza farsi mai beccare
Ca. Io! Rubare…
ma quando mai!
Cr. Stai zitto!
E non fare l’innocente!... Dunque… allora… tu sai che io sono sempre stato
devoto e onesto…
Ca. Certo!
Cr. E quindi
non sono mai riuscito a combinare niente… e sono sempre stato povero in canna…
Ca.
Esattamente!
Cr. … allora,
sono andato al tempio di Apollo e ho chiesto se mio figlio per essere un po’
meno disgraziato di me, deve essere disonesto, ladro, corrotto, ingiusto… come
tutti quelli che fanno fortuna di questi tempi…
Ca. È vero… un
giorno, tra centinaia… forse migliaia di anni tutti saranno onesti… ma oggi…
Cr. Ebbene… sai
cosa mi ha risposto Apollo?
Ca. No…
Cr. Ha detto di
seguire il primo che avrei incontrato uscendo dal tempio… e di obbligarlo ad
accompagnarmi a casa.
Ca. … e il
primo che hai incontrato… è questo disgraziato!?
Cr.
Esattamente!
Ca. Sono sicuro
che hai capito male!
Cr.
Assolutamente no! Ho capito benissimo… quello che bisogna fare adesso, è
cercare di capire chi sia questo vecchio, e perché è venuto qui!
Ca. Ci penso
io! (va dal vecchio)… ehi tu… pezzente… spiegaci un po’ chi sei… prima che io
ti riempia di bastonate!
Pl. Ma va
fancu… (gli tira un sasso)
Ca. Hai
sentito!
Cr. No! Parlava
con te!
Ca. … dici di
provare con gentilezza?... scusate buon uomo… chi siete?
Pl.
Impiccatevi… tutti e due!
Ca. (prende il
bastone) … io t’ammazzo… bastardo! (Cr si mette in mezzo)
Cr. Calma!
Calma!
Ca. Ok… calma…
giusto… allora sai cosa facciamo? Lo
prendiamo… lo leghiamo… lo portiamo alla rupe che c’è dietro il tempio… e lo
buttiamo giù… e la facciamo finita!
Cr. Bravo…
bella idea… avanti (prendono la corda, lo sollevano e cominciamo a legarlo)
Pl. Bastardi…
bastardi! Mettetemi giù… adesso m’incazzo eh!
Cr. … allora si
può sapere chi sei?
Pl. Se sapeste
chi sono… mi fareste del male e non mi lascereste più andare!
Cr. Finché non
parli, non ti sleghiamo!
Cr. … ecco
fatto… avanti chi sei?...
Pl. … lo dico a
voi… ma ricordatevi che è un segreto… ecco… io sono Pluto!
Ca. Bastardo!
Sei Pluto e tacevi!
Cr. Ma va! Ma
guarda come sei conciato! Come hai fatto a diventare così disgraziato!
Pl. È tutta
colpa di Giove! Quando ero giovane… me ne andavo in giro insieme alla gente
saggia e onesta… e lui… Giove, invidioso della gente per bene, mi ha accecato
per impedirmi di distinguere la gente per bene dai mascalzoni…
Cr. Ma ascolta…
se tu ci vedessi di nuovo… fuggiresti dai mascalzoni?
Pl. Certo che
si!
Cr. … e
andresti dalle persone per bene… ?
Pl. …
sicuramente… è tanto che non ne incontro più!
Ca.
Francamente, anche noi che ci vediamo benissimo, è tanto tempo che non ne
incontriamo
Cr. Pluto,
ascoltami… vieni con noi… nessuno ha un carattere migliore del mio!
Pl. Dite tutti
così… poi, una volta che vi ho fatto diventare ricchi… vi lasciate andare a
ogni genere di perversione!
Cr. Ascolta… ho
una proposta da farti… se resti con me, io ti libererò dalla cecità e tu
tornerai a vedere
Pl. Ma sei
pazzo!?... se io recupero la vista,
Giove sicuramente si incazza come una bestia e poi…
Cr. … e poi?
Pl. … mi
schiaccerebbe definitivamente!
Cr. Stai
tranquillo… ti dimostrerò che tu… tu sei molto più potente di Giove!
Pl. Ma va!
Cr. Siiiiiii!
Giove, col denaro, comanda sugli dei e sugli uomini… e sei tu che gli fornisci
il denaro che gli serve per comandare…
Ca. … e tu… tu
se volessi, potresti far cambiare tutto questo!
Pl. Ma come?
Cr. Senza
denaro, nessuno potrebbe più fare sacrifici a Giove…
Ca. … basta che
tu lo voglia… e da solo, tu potrai
rovesciare il regno di Giove!
Pl. E allora
gli uomini faranno sacrifici solo a me?
Cr. Certo!
Perché tutto al mondo ubbidirebbe solo a te...!
Ca. Guarda le
cortigiane di Corinto… ! se non c’hai soldi… non ti guardano neanche ma se sei
ricco ti danno senza problemi la passerina e anche… tutto il resto...
Pl. Oh mamma
mia!
Cr. Tu sei il
motore del mondo… gli artigiani… lavorano per possederti…
Co. I mercanti
viaggiano e commerciano… per possederti!
Cr. È per
possederti che si fanno gli affari… tu sei la causa di tutto il bene e di tutto
il male che c’è nel mondo
Co. E nessuno,
al mondo, mai… è mai stato sazio di te… se uno riceve 10 talenti… ne vorrebbe
20, e chi ne ha 20, ne vorrebbe 40!
Pl. Va bene, ma
io come farò a diventare padrone di tutta la mia potenza?
Cr. … io farò
in modo che tu abbia una vista più acuta di quella di un’aquila!
Pl. Ma tu sei
solo un semplice mortale…
Cr. Io, in
quest’impresa avrò molti alleati… tutti quei cittadini che pur essendo onesti e
lavoratori non hanno neanche gli occhi per piangere...
Co. Andiamo a
chiamare i compagni contadini che lavorano nei campi duramente e facciamoli
venire qui a prendersi la loro giusta parte di ricchezza…
Cr. E tu,
Pluto… tu, il più potente di tutti gli dei… entra in casa con me! Questa è la
casa che tu, oggi, devi riempire di ogni ricchezza!
Pl. Questa cosa
non è che mi va tanto… Ogni volta che vado a casa di qualcuno sono guai. Una
volta sono andato a casa di un avaro, e lui sapete cos'ha fatto… mi ha
seppellito vivo… e quando un suo conoscente gli ha chiesto un piccolo prestito…
lui ha risposto di non avermi mai visto.
Cr. Sta
tranquillo io non farò così…
Pl. Non mi
getterai in pasto alle donnacce e giocatori di dadi?
Cr. Ma certo
che no! Stai tranquillo, vieni in casa, voglio farti conoscere mia moglie e mio
figlio…
Pl. Speriamo in
bene
(Entrano in
casa. In scena entra il coro dei contadini, cantando l'internazionale)
Ca. Venite
popolo di contadini e di lavoratori… Il mio padrone giura che ora vivrete
giorni felici... liberi dalla vita triste e dolorosa che avete condotto sinora.
Contadino. Che
storia è mai questa? Guarda che noi non abbiamo tempo da perdere… Noi, siamo
gente che lavorano…
Ca. Il mio
padrone ha portato a casa un vecchio sporco, gobbo, grinzoso, calvo e sdentato…
Contadino due.
E questo vecchio sarebbe venuto a casa vostra con un sacco di denaro?
Contadino tre.
Guarda che se ci hai preso in giro ti riempiamo di bastonate… e te ne diamo
tante che ti spezziamo le gambe
Contadino due.
Al cimitero ti mandiamo… Al cimitero!
Ca. Calma
calma! Ascoltate amici… quello che il mio padrone ha portato a casa… è Pluto! …
E adesso… diventeremo tutti ricchi!
Contadino
quattro. Mi sembra impossibile.
Contadino due.
Se quello che dici è vero… organizzeremo una grande festa con canti e balli…
Ca. Ma certo
che è vero! Possiamo già cominciare a cantare tutti insieme (cantano tutti
“soldi soldi soldi”)
Cr. Cari amici
vi ringrazio tutti di essere venuti qui… Vi abbraccio tutti di cuore… vi ho
convocati qui, perché ho bisogno del vostro aiuto per salvare il nostro Dio.
Contadino uno.
Noi siamo con te nell'impresa… E adesso che nostro, che provi qualcuno a
strapparci Pluto in persona…
Cr. Attenti...
ecco che arriva quella carogna di Blessidemo… Deve avere sentito qualcosa…
Ble. Che è
successo? Come ha fatto Cremilo ad arricchirsi tutto in un colpo? Non ci posso
credere… Eppure in città tutti non parlando d'altro…
Ma quello che
proprio non riesco a credere… è che Cremilo, ora che si è arricchito, ma da
chiamare i suoi amici. Non è normale. Non ci si comporta in questo modo, in
questa città. Non è normale!
Cr. Blessidemo…
Amico mio, vieni a festeggiare con noi!
Ble. … Ma
davvero sei diventato ricco come dicono?
Cr. Non
ancora… è rimasta solo una piccola
questione da risolvere…
Ble. Di la
verità… Sei andato il tempio è rubato tutto l'argento e tutto l'oro che c'era…
Cr. Ma no!...
Non ho fatto niente del genere!
Ble. Dai, di la
verità… Tranquillo... a me lo puoi dire…
Cr. Ma non è
vero… Non ho rubato niente a nessuno, ti assicuro!
Ble. … Cioè tu
non ti fidi… Sono anni che mi conosci eppure non ti fidi… Tu mi offendi…
Cr. Blessidemo…
Ma tu sei pazzo! Ti dico che non ho rubato niente a nessuno… credimi!
Ble. … Se tu mi
dici la verità… Io posso andare in città… E con qualche moneta… Aumma-aumma…
mettiamo tutto apposto…
Cr. Se pensi
che io abbia rubato qualcosa, e vuoi che ti dia la tua parte… E allora hai
sbagliato a capire… la verità… Se proprio la vuoi sapere… È che oggi, a casa
mia… ho portato, come ospite… Pluto in persona…
Ble. Quale Pluto…
Pluto… Plutoooo… Quel Pluto!?
Cr. Eh! Pluto.
Ble. Ma vai!
Cr. Giuro!
Ble. Fammelo
vedere!
Cr. Non si può
ancora!
Ble. E perchè?
Cr. E ancora
cieco… da tutti e due gli occhi…
Ble. E cosa
c'entra? Sono io che lo voglio vedere! E io ci vedo benissimo…
Cr. Prima
bisogna che lui riacquisti la vista…
Ble.
Bisognerebbe trovare un medico… Ma dove lo troviamo un medico oggi, e senza
soldi…
Cr. Un medico
non basta… Ci vuole qualcosa di più…
Ble. Che cosa?
Cr. Bisogna
portarlo al tempio di Asclepio!
Ble. Giusto! Questa
si che è un'idea… Avanti, facciamo in fretta... portiamolo subito!
( entra la
povertà)
Povertà. Fermi
lì! Pazzi e responsabili!
Ble. Per
Giove!… la povertà!
Cr. Dai! Non
bestemmiare!
Povertà.
Miserabili che non siete altro… Criminali… non oserete compiere un'azione così
folle!
Cr e Ble.
Svelti, scappiamo…
Povertà. Non vi
muovete! Non vi permetterò di compiere quest’atto empio e intollerabile...
Cr. Ma perché
gridi così? No non ti abbiamo fatto niente di male!
Povertà. Ah
noooo?
Cr. No!
Povertà. E chi è
allora che sta cercando di cacciarmi da ogni luogo? … Dopo tutti questi anni
che abito con voi… Voi state cercando di farmi sparire di qui… E io vi punirò
tutti e due… Senza pietà!
Cr. Io non ho
paura di te… Io combatterò fino all'ultimo, e non lascerò indifeso il mio
ospite.
Povertà.
Sciagurati, ma voi non vi rendete conto, che cacciandomi... voi non solo fate
del male a me, ma anche a tutti gli altri uomini…
Cr. E perché
mai?
Povertà. Perché
io sola sono la causa di tutti i beni che capitano agli uomini.
Cr. Non credo
proprio… Ascolta:
io sono
convinto che sia giusto che gli onesti abbiano ogni bene e siano felici,
mentre i
disonesti e i mascalzoni devono essere puniti e devono finire in miseria.
Io sono
convinto che quando Pluto non sarà più cieco e ci vedrà per bene…
sono sicuro che
andrà delle persone per bene e fuggirà dai cattivi e dai mascalzoni… ea quel
punto tutti vorranno essere onesti. Si può immaginare qualcosa di meglio per
tutta l'umanità?
Povertà. Ma
cosa vi siete fumati, le foglie di quercia dell'Olimpo? Non ho mai sentito dire
delle stupidaggini più folli di queste…
Cr. E perché
mai?
Povertà. Ma
perché... se Pluto riacquistasse la vista e distribuisse la ricchezza
ugualmente tra tutti gli uomini… gli uomini non si dedicherebbero più né
all’arte né al lavoro… Chi vorrebbe continuare a fare il fabbro, o il maestro
d'ascia che costruisce le navi… Chi vorrebbe fare il calzolaio o il sarto… Chi
il panettiere ho la lavandaia?
Chi vorrà fare
il contadino? E se i contadini non zappano la terra e non raccolgono i frutti
degli alberi… Voi poi cosa mangiate… Pirloni!
Cr. Ma sai che
sei proprio stupida? Di tutti questi lavori li faranno i nostri servi!
Povertà. E dove
li troverai servi?
Cr. Li comprerò
con le mie ricchezze, evidentemente!
Povertà. Ma se
tutti saranno ricchi... chi vorrà fare il mercante di schiavi?
Cr. Qualche
mafioso di quelli che organizzano il traffico di esseri umani dal Nordafrica.
Povertà. Ma se
tutti saranno ricchi non ci sarà neanche un trafficante di clandestini che
vorrei rischiare la vita per fare quel mestiere schifoso… E allora sai cosa
succederà? Succederà che se vorrei mangiare... dovrei andare tu stesso nei
campi a zappare, a seminare e a raccogliere quello che crescerà… E la tua vita
sarà ben peggio di quello che è ora!
Cr. Che ti
venga un accidente!
Povertà.
Stupido! Non sai quello che dici! Se voi potete avere quello che vi serve… Lo
dovete a me… perché sono io che pongolo l'artigiano e il contadino a lavorare
per guadagnarsi la vita.
Cr. Ma stai
zitta! Chi vive con te è pieno di pulci e di pidocchi… È pieno di piaghe e di
malattie… invece di vestiti ha un mucchio di stracci… dorme su un letto di
giunchi marci, e invece del cuscino... deve appoggiare la testa su una pietra!
Povertà. Sei
uno stolto! Io rendo gli uomini migliori nella mente e nel corpo. I ricchi sono
tutti grassi, hanno il colesterolo alto e non riescono neanche a camminare
perché la gotta gli fa scoppiare i piedi. I poveri invece sono belli magri e
agili nei movimenti…
Cr. Che culo!
Povertà. Ma
prova a pensare… Guarda gli uomini politici… Finché sono poveri sono onesti,
poi si arricchiscono a spese dei cittadini onesti, e appena diventati ricchi
ecco che se ne fregano della democrazia… e al popolo glielo mettono in quel
posto!
Cr. Devo
ammettere che su questo argomento hai completamente ragione… Brutta linguaccia
malefica! Ma non riuscirai a convincermi che e meglio la povertà della
ricchezza. Vattene alla malora e stai lontana da noi!
Povertà. Povera
me!... Che ne sarà di me… Che farò… Dove andrò?
Cr. Sulla
forca! Ecco dove devi andare!
Povertà. Eppure
un giorno… Eppure un giorno… voi mi richiamerete…
Cr. Crepa! Io
voglio essere ricco, e voglio spassarmela con mia moglie e con i miei bambini e
andare a spasso tutto il giorno e in culo alla miseria e alla povertà!
( la povertà
esce )
Cr. Maledetta!
Finalmente se ne andata… Svelto! portiamo il Dio nel tempio di Asclepio…
Carione… accompagna qui il Dio e tutto quello che abbiamo preparato…
(escono tutti
insieme - il coro canta “money money")
Carione. Nuntio
vobis gaudium magnum… Pluto vede… I suoi gli occhi sono diventati brillanti ed
ora egli vede chiarissimo. Ringraziamo Asclepio.
Moglie di Cr.
(Arrivando). Che succede… Carrione stai portando buone notizie? È mezz'ora che
sono seduta in casa ad aspettare…
Ca. Svelta,
padrona! Svelta porta del vino!
Mo. Prima
racconta, avanti, voglio sapere tutto…
Ca. Dunque…
Allora… Appena arrivammo lo portiamo sulla spiaggia e lo buttano in mare… Per
lavarlo... naturalmente…
Mo. Chissà che
gioia a fare un bagno nell'acqua ghiacciata…
Ca. Puzzava
come uno che se l'è fatta addosso…
Mo. Che schifo!
Ca. Poi abbiamo
portato le nostre offerte all'altare e le abbiamo bruciate sul fuoco… Poi il
sacerdote ci ha ordinato a tutti quanti di metterci a dormire vicino al cieco…
Lì nel tempio, e di non muoverci per nessun motivo... anche se sentivamo dei
rumori…
Ma io c'avevo
una fame che a dormire proprio non ci riuscivo…
E a quel punto
ho visto il prete che faceva il giro di tutti gli altari e si pigliava tutti i
dolci che c'erano rimasti, e si pigliava anche le focacce e i fichi secchi… E
tutto quello che trovava se lo infilava nel sacco.
Mo. Che santo!
Ca. Sarà anche
un santo, ma quando ha scorreggiato si è sentito un vento… che quello di una
puzzola in confronto è profumo!
Mo. E tu cos’hai
fatto, allora?
Ca. Eh… Ho
scorreggiato anch’io!
Mo. … E il dio?
Ca. Come se
niente fosse, non c'ha fatto neanche attenzione… poi è venuto lì vicino a noi…
con il mortaio, il pestello, e un cesto pieno di erbe… Io ho avuto paura e mi
sono nascosto sotto il mantello…
Mo. Che
stupido! Così non hai visto niente!
Ca. Ma no!
Guardavo dai buchi!
Mo. Che hai
visto… Racconta!
Ca. Sì è messo
a macinare un unguento… Tre teste d'aglio… Succo di fico… Foglie di alloro… su
tutto un bel bicchiere di aceto… poi gli ha infilato la pappetta negli occhi,
dopo avergli rovesciato bene bene le palpebre affinché il dolore fosse più
acuto.
Mo. E Pluto?
Ca. Eh… Quello
voleva scappare… Ma l’altro l’aveva brancato come si deve, e non lo lasciava
andare…
Mo. Che scena…
Ca. Dopo un po’
il dio prese uno straccio ben pulito, e gli pulì bene bene tutte le palpebre… A
Pluto… e in men che non si dica… Il nostro Pluto era in piedi e ci vedeva
benissimo! Io mi sono alzato in piedi e ho cominciato a battere le mani…
E così anche il
padrone si è svegliato, e ci siamo abbracciati tutti quanti…
Mo. È ora dove
sono, tutti quanti?
Ca. Stanno
tornando a casa, ma c’è un casino di gente che li circondano… lì abbracciano…
Gli stringono la mano… Sono tutti felici perché ora finalmente ci sarà un po’
di giustizia… Ecco guarda, stanno arrivando…
Mo. E allora
entriamo in casa, e andiamo a preparare i doni di benvenuto per il nostro
ospite che ha riacquistato la vista.
(Escono, entra
Pluto)
Pl. Che
meraviglia poter vedere! E che vergogna pensare ai miei errori del passato…
Io non mi ero
reso conto di avere dato i miei doni ai più grandi mascalzoni che camminano
sulla faccia della terra... mentre fuggivo gli unici che erano degne della mia
amicizia. Ora però farò tutto il contrario e dimostrerò a tutti gli uomini che
i miei errori erano dovuti solo al fatto che io non vedevo e non potevo
riconoscere le persone che mi circondavano.
Cr. (entra
circondato da un gruppo di persone che lo tirano dalla loro parte)
Accidenti a
voi! Tutti adesso arrivate! … adesso che sono diventato ricco vi fate vivi
tutti quanti! Eh!?
Mo. (Entra con
una cesta di doni) … benvenuto a voi, benvenuti prendete questi doni e
mangiate… (getta fichi secchi e datteri al pubblico)...
Pl. Speri che
il pubblico ti faccia un applauso... solo perché gli butti due fichi secchi e
due datteri?… scusatela… Avanti entriamo in casa e andiamo a festeggiare
accanto al focolare!
Ca. Che
meraviglia essere ricchi… Soprattutto quando non hai fatto nessuno sforzo per
esserlo! E soprattutto noi non abbiamo fatto niente di male… a nessuno.
La casa del mio
padrone ora è piena di ogni ricchezza… I sacchi sono pieni di farina, e gli
autori sono pieni di vino rosso fragrante e profumato… e i forzieri del mio
padrone sono pieni di oro e di argento… Una meraviglia!
Sentite che
profumo… Il mio padrone sta cucinando un maiale arrosto con un capro ed un
montone… Altro che Masterchef! E ora chi è questo che sta arrivando!
(Entra “il
giusto” con la moglie)
Giù. Io una
volta ero un poveraccio… Poi il dio mi aveva fatto la grazia, e così,
all'improvviso, io ero diventato ricco… Allora ho cominciato ad aiutare tutti i
miei amici… Tutti i poveri con me e me… Tutti bisognosi…
Ca. E così i
quattrini sono finiti in fretta e sei ridiventato povero…
Giu.
Esattamente. Io pensavo che quelli a cui avevo fatto del bene… mi avrebbero
aiutato, se io un giorno avessi avuto bisogno…
M2. E invece
adesso quelli ci evitano… Per strada cambiano marciapiede e fanno finta di non
vederci nemmeno…
Ca. E magari
tra di loro ti prendono anche in giro…
Giu. … giusto!
Come fai a saperlo!
Ca. Sai che
fantasia! E adesso che volete…
M2. Siamo
venuti a portargli in regalo tutto quello che ci è rimasto, affinché egli si
commuove e ci porti nuove ricchezze
Ca. E cosa gli
avete portato?
Giù. Il vecchio
mantello in cui ho tremato dal freddo per 13 anni e i vecchi calzari con il
quale ormai non si può più camminare…
M2. Speriamo
che il dio si commuova e ci faccia avere nuovi vestiti, nuove scarpe e una
nuova casa…
Ca. Andate e
sperate… (Fanno ed entra il disonesto)
Dis. Ah, povero
me! Povero me! Chiedo giustizia… Dov’ è il Dio… Voglio parlare con lui!
Ca. E
quest'altro che vuole!?
Dis. Voglio
giustizia! Ho perduto tutto quello che avevo nella mia casa per colpa di questo
dio! Io voglio che torni ad essere cieco. È una questione di giustizia! È una
questione di democrazia.
Ca. Cosa
c'entra la giustizia… Cosa c'entra la democrazia!
Dis. Lui aveva
promesso che ci avrebbe reso tutti più ricchi... e invece a me mi ha mandato in
rovina! Sulla forca! Sulla forca lo voglio vedere… Lui e tutti i suoi amici!
In rovina mi ha
mandato! Io un galantuomo… Un patriota!
Ca. Ma insomma!
Ma si può sapere chi sei? Sei un contadino?
Dis. Ma sei
pazzo! Vorresti che io andassi a spaccarmi la schiena nei campi!
Ca. E allora
chi sei… Sei un mercante?
Dis. Ma ti pare
che io sia uno che va in giro per il mondo a rischiare i suoi averi e la sua
vita per fare il commercio?
Ca. E che ne
so! Dimmelo tu allora cosa fai!
Dis. Io mi
occupo degli affari dello Stato… Mi preoccupo di gestire il denaro di tutti…
Ca. Miiii! Un
onorevole!
Dis. …
Senatore… Prego!
Ca. E perché lo
fai…?
Dis. Mi piace e
mi pagano bene.
Ca. A me sembra
che con le leggi che fate... più che altro vi rendete odiosi… vi piace rendervi
odiosi?
Dis. Non siamo
odiosi... c'è un sacco di gente che ci cerca e che ci chiede aiuto…
Ca. Ma perché
non ti trovi un.occupazione seria… un lavoro…
Dis. Se ho
deciso di fare il senatore è perché non sono capace di fare nessun lavoro…
Ca. … Imparalo!
Mettiti a studiare!
Dis. Ma tu sei
pazzo! Studiare io! Ma nemmeno se mi regali 1 milione di euro…
Ca. 1 milione
di cosa?
Dis. Non ti
preoccupare… Il pubblico ha capito…
Ca. … comunque…
Non vuoi lavorare, non sai fare niente, non hai voglia di studiare… Finora hai
campato a sbaffo… E agli anche da protestare?
Dis. Va bene!
Vedo che qui non sono gradito e nessuno mi dà ascolto! Me ne vado! Ma questo
dio subirà oggi stesso un terribile castigo…
perché egli vuole travolgere la democrazia senza il consenso né del
parlamento nei della magistratura!
Ca. Che tu morissi!
Parassita! (Esce ed entra Cremilo con qualche contadino)
(entro una
vecchia “frivola” accompagnata dalla sua cameriera)
Ve. Permesso!?
Permesso! È qui che abita il nuovo dio? Tok Tok...
Cr. Eccomi sono
qua… Dimmi… Vecchia… Che vuoi?
Ve. Vecchio ci
sarà tua sorella!
Cr. Mi scusi
signora… Non volevo offendere… Mi dica di cosa bisogno…
Ve. Dunque io
volevo protestare perché mi sono capitate delle cose ingiuste e crudeli… che è
una signora come me non può sopportare…
Cam. Da quando
questo dio ha cominciato a vedere… La vita della mia signora… è diventata
intollerabile…
Cr. Facevi
anche tu la senatrice?
Ve. Ma niente
affatto!
Cr. E allora
qual è il problema…?
Ve. … Dunque…
Io avevo un fidanzati o… Un giovane carino, gentile e onesto…
Cam. Povero ma
bello…
Ve. Se io avevo
bisogno di qualche cosa… Lui mi serviva con gentilezza e io lo ricompensavo con
tutta me stessa…
Cam. … E
qualche regalino
Cr. Cioè
Cam. Cioè, lo
manteneva…
Ve. Ti giuro…
Non avevo mai avuto, in tutta la mia vita un fidanzato così innamorato…
Cr. E ora?
Ve. Ora è
passato tutto… tutt’a un tratto, dice acqua passata non macina più
Cam. Lei gli ha
mandato un vassoio pieno di pasticcini... e lui gliel’ha rimandato indietro
aggiungendoci un budino e un biglietto con scritto “mangiati questo, vecchia
sdentata, e non mi scocciare più… è stato bello, ma ormai non abbiamo più
niente da dirci…”
Cr.
Evidentemente, prima ragazzo si accontentava… ora che è diventato ricco,
preferisce la carne un po' più fresca…
Ve. Povera me…
Sono distrutta dal dolore…
Cr. A me sembri
putrefatta!
Ve. Maleducato
come ti permetti! Prima non c'era giorno che lui non venisse a trovarmi…
Cr. Per vedere
se eri ancora viva!
Ve. No! Solo
per il piacere di sentire la mia voce!
Cr. E per
vedere se riusciva ad arraffare gentilmente qualche cosa…
Ve. Mi diceva
sempre: "la mia piccioncine, la mia colombella"...
Cr. Forse aveva
bisogno di un paio di scarpe nuove…
Ve. Diceva
sempre che avevo delle mani così belle…
Cr. Quando gli
allungavi qualche moneta…
Ve. Era così
geloso…
Cr. … certo,
non voleva che gli altri cani si attaccassero all’osso…
Comunque… Cosa
vuoi chiedere al dio?
Ve. Deve
obbligare il mio ragazzo a ricompensarmi di tutto il bene che gli ho fatto…
(Entra il
giovane) ecco è lui… Guarda… Non è carinissimo…
Gio. Ehi là,
vecchiaccia come te la passi…
Ve. Bene, caro,
vieni qua... dammi un bacino…
Gio. Prima
lascia che ti guardi… Mamma mia che brutto tracollo! Ma sei sicura di essere
ancora viva? Questa è morta e nessuno l'ha ancora avvisata…
Ve. Vergognati,
mascalzone… Sei un ragazzaccio… non puoi offendermi in questo modo dopo tutto
il bene che ti ho fatto…
Cr. Ha ragione,
povera donna,… Anche a me sembra che stai esagerando.
Gio. Non sto
esagerando… Falle una doccia, levale tutto il cerone che c’ha in faccia, e
vedrai che cos'è rimane… Una pelle di tartaruga, che in confronto Rita Levi
Montalcini... sembra una ragazzina… E poi scusa… ma a te farebbe piacere andare
a letto con una che se la sono ripassata altri 12 mila?
Cr. Ma certo
che no!
Gio. E allora
lasciala perdere, quella cozza, e andiamo in casa e rendere omaggio al dio.
Ve.
Aspettatemi! Anch'io devo parlare col dio... aspettatemi... aspettatemi!
(escono tutti -
entra Mercurio, che bussa Tok Tok Tok!)
Ca. Chi è che
bussa in questo modo!
Mer. Sono io,
accidenti a te… Chiama il tuo padrone, sua moglie, i suoi bambini, i servi, il
cane, te stesso e anche la scrofa…
Ca. E che è
successo?
Mer. È successo
che Giove si è incazzato come una bestia, e vuole buttarvi tutti quanti nel
baratro mortale…
Ca. … e perchè
mai?
Mer. Perché da
quando Pluto hai incominciato a vederci, nessuno offre più niente a noi vecchi
dei... né incenso, né alloro, né dolci, né agnellini, né nient’altro…
Ca. Ed è giusto
così… Perché quando noi facevamo le offerte a Giove e agli altri dei, loro non
provvedevano a noi… non ci ricambiavano in niente!
Mer. Prima
c'era che mi portava vino, miele, fichi secchi... tutto ciò che è giusto che un
dio mangi... ora muoio di fame, povero me!
Ca. È giusto
così!
Mer. Fammi
avere almeno un pezzettino di maiale…
Ca. Niente!
Mer. … Ti
prego, almeno un pezzo di pane intinto nel sugo del montone che state
arrostendo la dentro…
Ca. È proibito
portare fuori qualunque alimento
Mer. Però
quando tu rubavi qualche cosa da mangiare al tuo padrone, io ti proteggevo e
facevo in modo che lui non si accorgesse di niente! Dai, vieni qui, facciamo la
pace… fatemi venire a stare qui con voi…
Ca. Traditore!
Vuoi scappare dall'Olimpo… E cosa verresti a fare qui da noi?
Mer. posso fare
tutto quello che volete… Posso fare il portinaio, il commerciante, il
truffatore…
Ca. Non ci
serve niente di tutto questo…
Mer. Potrei
fare l'organizzatore… Potrei organizzare le Olimpiadi... oppure un festival di
canzoni… come Sanremo…
Ca. Non capisco
cosa intendi dire… però mi è venuta in mente una cosa… C'è una cosa che
potresti fare… Vai dentro lavati bene e preparati per servire a tavola…
Mer. Bella
idea! Sono sicuro che servendo a tavola... riuscirò a mettere sotto i denti
qualcosa di buono anche per me…
Ca. … avete
sentito cosa ha detto questo mascalzone… questo ladro, questo furbastro!
Mer. Ebbene sì,
avete scoperto la verità… Io sottoscritto, divino Mercurio... Altri non sono
che il nonno del nonno del nonno del nonno (ripetuto finché ha fiato) di quel
mascalzone di mio nipote Arlecchino… ladro, disonesto, mascalzone, ma
soprattutto sempre affamato… maquando arriva Arlecchino c’è sempre festa… e
allora, tutti insieme… Viva l’arrosto, viva la pizza, viva la torta… e Viva i
soldi (parata finale cantando soldi-soldi-soldi….)