MONOLOGO
DEL PROFESSOR EVARISTUS MAGISTER
(Luigi
Alcide Fusani)
(Arrivando
in corridoio)
Ma
insomma, ma cosa succede qui… ma cos’è questa confusione!
Cosa
volete fare! Volete svegliare gli insetti della foresta amazzonica?
Non lo
sapete che hanno lavorato tutta la notte e ora stanno dormendo?
… e se
si svegliano, hanno un pungiglione lungo così (un dito)…
e allora
sono guai per tutti!
E voi,
milady, cosa mi avete portato?… ancora bambini! Sempre bambini!
… ma
questi bambini cosa sono?...
sono dei
bambocci che vogliono solo farmi perdere del tempo!
O non
sono piuttosto dei bambini volenterosi e studiosi e desiderosi di apprendere?
Maestra:
ma no… non sono bambocci, sono volenterosi…
Allora,
se sono volenterosi, facciamoli accomodare nell’accademia delle scienze…
Bambini,
entrate con passo solenne, in silenzio nell’Accademia delle Scienze di Lagadò
e
accomodatevi sui tappeti…
Eccoci,
benvenuti, bambini… permettete che io mi presenti…
io sono
il Magnifico… cioè io sono il direttore dell’Accademia…
il mio
nome lo trovate scritto sulla lavagna… io sono il chiarissimo professor
Evaristus… magister de naturalis fisica… maestro di fisica naturale.
Quando
voi bambini parlate con me, mi dovete chiamare “magister!”
altrimenti
io mi offendo e non rispondo! Chiaro bambini?
Bambini.
Siii Siii
(con
disappunto) No… credo che non abbiate capito bene…
La
risposta giusta non è siii… la risposta giusta è SI MAGISTER!
Avanti,
tutti insieme… (insieme) SI MAGISTER!
Ecco,
ora andiamo molto meglio… bene!
·
Prima variante
Dunque… che classe fate voi?... *** quindi se non
mi ricordo male, voi non studiate ancora Fisica… (R. vero!) … male, male
perché, come diceva Aristotele… EXTRA FISICA NULLA SALUS… chiaro? (???) avanti
traduci, bambina… cosa vuol dire EXTRA FISICA NULLA SALUS… … …
Fuori… dalla fisica… non c’è… … Salvezza!... (spazientito)
Signora maestra… mi dica un po’… questa bambina
mi fa capire che questi bambini, oltre a non studiare fisica non studiano
neanche LATINO?!!!!
(R: eh no, magister…)
E allora si può sapere cosa fanno a scuola tutto
il giorno, questi bambini… giocano con la Barbie!?
(R. nooo fanno i lavoretti… a volte giocano anche…
)
Anche i maschi giocano con la Barbie?
R: Nooo
Ah meno male, almeno questo!
·
II Variante.
(Sulla cattedra c’è una mela) Voi sapete di cosa
si occupa la fisica? (R: no)
Bene, ve lo spiego io… vedete… si occupa di
quesiti importantissimi… come per esempio… perché se io lascio andare la mela…
la mela cade?
Questa mela, vedete, me l’ha regalata la
settimana scorsa il mio amico Isacco Newton… mi ha telefonato… mi ha detto…
scusa puoi venire qui a Cambridge… ad aiutarmi un momento… ché non riesco a
risolvere un problema?
Io naturalmente… se un amico ti chiede aiuto… io
sono andato… abbiamo risolto il problema… poi chiacchierando… mi ha spiegato
che sta cercando di risolvere questo problema della mela che cade… lui ha fatto
tutta una teoria… con una formula che non si capisce niente…
effe-uguale-gi-emmegrande-emmepiccolo-diviso-erredue… bah! Sicuramente è
sbagliata… lui la chiama la formula della gravitazione… no, no, io non sono
d’accordo… io sono d’accordo col mio amico Leonardo da Vinci… sapete… quello
che abita qui vicino… a Vigevano… sta a casa di Ludovico il Moro, … che lo ha
chiamato per fare dei lavoretti nel castello,…
Bene, vedete… il problema è… guardate la mela
nella mano… perché se il voglio sollevare la mela, devo prenderla, devo
stringerla, e poi devo fare uno sforzo per tirarla su… mentre invece per farla
tornare alla mano in basso, basta che apro la mano… tac… e la mela cade da sola…? Newton parla di gravitazione…
(scuotendo la testa)… nooo… Leonardo dice che la
cosa è molto più semplice… vedete… la mela e la mano… si amano… e come tutti
quelli che si amano si fa fatica a separarli, ma se la mela si lascia libera…
ecco, come un innamorato, corre subito dalla sua amata… ecco la soluzione…
altro che la gravitazione…
Perché è l’amore che fa girare il mondo!!!
Dunque,
mi dicono che voi siete qui perché volete imparare a viaggiare… vero?
Bene, ma
ditemi… da quale città venite voi?
Bambini.
Saronno (o Busto Arsizio, o Segrate….)
(mi
cadono le braccia) … ma poveri bambini… Saronno… e ci credo che volete
viaggiare se abitate a Saronno… poveretti… ma cosa c’è di bello a Saronno…
niente!
A
Saronno c’è solo pioggia, nebbia, smog e traffico…
Va bene,
bambini… fate bene a voler viaggiare… viaggiate, ché in giro per il mondo ci
sono tante cose belle… peccato però, milady, che c’è un problema…
Maestra.
Ma no… ma che problema?
Il
problema è che purtroppo… i bambini di Saronno non sanno mai niente…
Maestra.
Ma come… ma magister perché dice così… un po’ di cose le sanno… vanno a scuola,
studiano
Io dico
che non sanno niente!... vogliamo far la prova?
Bene,
ditemi, qual è la prima regola del viaggiatore?
Bambini.
(Risposte varie… fare le valigie, stare seduti sul seggiolino…)
Ecco, ha
visto, milady… non sanno niente! Ve lo dico io, qual è la prima regola del
viaggiatore… tenere gli occhi ben aperti… per vedere le belle cose che ci sono
in giro…
e non si
perde tempo a giocare col telefonino o col tablet!…
ma
bisogna tenere gli occhi ben aperti anche per stare attenti ai pericoli che si
possono incontrare viaggiando… per esempio?...
Per
esempio… la tempesta tropicale…
Cos’è
una tempesta tropicale?
… è una
pioggerellina come quella che c’era la settimana scorsa? Nooo
La
tempesta tropicale è una cascata d’acqua tremenda
con
lampi e tuoni, e fulmini e grandine… e quel che è peggio di tutto… il vento!
Vento
che può soffiare a 300 400 e a volte anche 500 chilometri all’ora…
… e casa
fa il vento a 500 chilometri all’ora quando incontra per esempio…
una
bambina carina come questa che c’è qui davanti a me col cerchietto rosa tra i
capelli, e un golfino coi cuoricini rossi e le scarpine tutte luccicanti…
cosa le
fa il vento a 500 chilometri all’ora?
Bambini.
La fa volare via, la porta via…
(Istericamente)
Ecco! Cosa avevo detto?
Quando
io dico che i bambini di Saronno non sanno niente…
intendo
dire che non sanno NIEN-TE DI NIEN-TE!
A volte
anche le maestre non sanno niente… a Saronno!
Ve lo
dico io cosa le fa il vento, a questa bambina carina che c’è qui davanti a me
col
cerchietto rosa tra i capelli, e un golfino coi cuoricini rossi e le scarpine
tutte luccicanti…
Il vento
a 500 chilometri all’ora si infila nella narice destra…
Sale su
fino al cervello… mette in disordine tutti i pensieri e tutte le idee…
E prima
- che il vento - sia uscito – dall’orecchio sinistro
Voi
siete diventati completamente pazzi!… e voi volete diventare completamente
pazzi?
Bambini.
NOOO
E allora
come difendersi dalla tempesta tropicale?
Come
impedire al vento di entrare nella narice destra?... Bisogna… (mi tappo il
naso)
Bambino.
Tappare il naso!
Bravissimo!
Milady… questo bambino è molto intelligente… mandatelo subito all’università…
non fategli perdere tempo alle medie… al liceo…
Tanto
quello è tutto tempo perso… via, subito all’università, facoltà di fisica…
BRAVO!
… ma io
ora voglio vedere se tutti hanno capito, non solo questo bambino simpatico e
intelligente, per cui ora faremo un esperimento scientifico a cui io ho
lavorato per anni…
Scateneremo
qui dentro una piccola tempesta tropicale! Per cui milady gentilmente raggiunga
la macchina del vento… detta anche “simulazio tempestarum” simulazione delle
tempeste… lei troverà lì sulla destra una manovella che al mio via, solo al mio
via, lei dovrà girare in verso… orario… mi raccomando.
Prima di
darle il via, io però, voglio vedere tutti i bambini col naso tappato…
ché non
voglio che qualche bambino diventi pazzo, che poi oggi pomeriggio viene la
mamma a protestare…
Bene…
vedo che tutti hanno il naso tappato, e allora milady… VIA COL VENTO!
Ecco,
sentite il vento come soffia…
io vedo
laggiù le onde che si alzano e abbattono sulla spiaggia…
vedo le
palme che si piegano sotto la furia dei venti…
MA NOI
abbiamo il naso tappato!... e la tempesta non ci fa un baffo…
Avete
capito bambini? / SIIIII
Grazie
milady basta così… passiamo subito a un altro pericolo…
il
pericolo peggiore che vi possa capitare di incontrare viaggiando sui mari…
… prendo
la mia mano prolungata… prolungazio manoroum… perché io stesso ho paura ad
avvicinarmi… Signori, ecco a voi LEI!
LA-TERRIBILE-BALENA-BIANCA!
Il terrore di tutti gli oceani!...
quando
la balena incontra un veliero se lo / MANGIA!
In un
sol / BOCCONE!
Con
tutti i bambini che ci sono / DENTRO – SOPRA…
Ah!
E
allora? Voi volete che la balena vi mangi? / NOOOOO!
E allora
che fare?
Scappare
non si può perché la balena è troppo veloce e vi raggiungere subito….
Difendersi
con coltelli-spade-pugnali-lance-frecce-pistole… tutto inutile…
la sua
pelle è così dura che non si può neanche graffiarla…
e allora
che fare?
C’è una UNICA
possibilità di salvezza! La mia magnifica invenzione…
(prendo
il tronchetto di legno e lo mostro ai bambini)… ecco a voi… vedete…
Ecco a
voi il pesce (rumore di cucchiai e mestoli) SONNIFERO…
Io sono
sicuro che voi bambini, avete sentito solo un tintinnare di cucchiai e mestoli…
Certo,
con le vostre piccole orecchie…
Ma la balena
cosa ha sentito?... ve lo dico io cosa ha sentito…
Ha
sentito la voce della sua mamma che, quando lei era piccola e faceva qualche
capriccio, … anche i piccoli di balena fanno i capricci, non solo voi…
Cosa
faceva la sua mamma…
La
puniva? Nooo… la sgridava? Nooo… la metteva in castigo? Nooo
No, la
prendeva in braccio tra le pinne, la cullava, la coccolava…
le
cantava questa ninna nanna… (tintinnio)
e allora
lei si calmava, diventava mansueta come un agnellino…
se ne
andava a dormire nel suo lettino in fondo all’oceano
e
dormiva tranquilla tutta la notte…
Ancora
oggi, quando la balena sente questo suono (tintinnio) si calma…
Le viene
in mente la sua mamma… si commuove…
E se ne
va a dormire giù, nel suo lettone in fondo all’oceano…
E così
il vostro veliero può proseguire tranquillamente il suo viaggio sulle onde
E voi
bambini siete sani e salvi.
Avete
capito? / SIIIII
(qui si
può inserire la III variante)
E allora,
va bene... a questo punto siete pronti per proseguire il viaggio
Per cui
non mi resta che augurare Bon Vojage a voi e alle gentili milady che vi hanno
accompagnato… Bon Vojage… Bon Vojage… Bon Vojage…
·
III Variante
Infine lì nell’angolo vedete quella strana
macchina con quei cappelli…
È un regalo del mio amico… l’abate Luca Pacioli…
Dovete sapere che l’abate Pacioli è sicuramente
un grande matematico… soprattutto studioso di geometria ma di fisica…
Lo dico sottovoce perché non vorrei che se mi
sente, magari si offende…
Lui, di fisica non capisce niente…
Mi ha mandato questa macchina, … mi ha chiesto di
collaudarla… e di fargli sapere come funziona… (sottovoce) secondo me non
funziona… ma proviamo lo stesso… mi aiutate, bambini… (Siii)
Bene, la macchina, sentite… mi vien da ridere
solo a dirlo…
ha un nome… che io non lo so… si chiama :
L’abito non fa il monaco, ma… il cappello rifà
l’intonaco…
Che quando lui me l’ha detto… io gli ho detto… ma
Luca, ma che nome è…
E lui… “no, no… perché vuol dire che quando il
cappello scende sulla testa della persona che c’è sotto… allora la persona vede
la stanza tutta imbiancata di fresco, come se fossero appena usciti gli
imbianchini… vabbè… vogliamo provare?
(Scelto il bambino)
Bene scegli un cappello (***)… bene, ma prima di
far scendere il cappello, dimmi di che colore sono le pareti della stanza?
(azzurre, verde acqua…) bene… ora facciamo
scendere il cappello (scende)
E ora dommi… di che colore sono ora, le pareti
della stanza? Sono ancora azzurre, o sono diventate bianche?
1.
Sono bianche (e allora io esclamo “miracolo,
funziona”… altrimenti)
2.
Sono ancora azzurre (e allora, io spazientito… “…
e l’avevo detto io che non funzionava! Guarda come mi fa perdere il tempo,
quello!”
Luigi
Alcide Fusani – Evaristus Magister
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