mercoledì 11 gennaio 2012

giulietta e romeo


Romeo e Giulietta

Libera riduzione da W. Shakespeare


Luigi Alcide Fusani
Corso Pavia 26,
27029, Vigevano, Pavia
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luigi.fusani@tiscali.it


Buongiorno ragazzi, oggi siamo qui per raccontare la tragica storia di Giulietta e del suo Romeo.
È una storia successa tanto tempo fa nella bella Verona, dove due famiglie che si odiano per antichi rancori, i Montecchi e i Capuleti, continuano a combattersi e come dice Shakespeare, “il sangue dei cittadini rende impure le mani di altri cittadini”.
È una storia di amicizia... è una storia di amore... è una storia di genitori senza pietà... incapaci di ascoltare... incapaci di capire i loro figli... è una storia di morte.
Ecco qui una piazza di Verona... le case... la Chiesa... il pozzo... il palazzo della famiglia Capuleti... Ecco qua due ragazzi della famiglia Capuleti... in cerca di guai e di risse... se ne stanno qui a perder tempo, a chiacchierare, a prendere in giro la gente che passa, pronti a tirare fuori la spada se passa qualcuno di casa Montecchi!

  • Primo Capuleti: Eccoli! Fuori la spada!
  • Secondo Capuleti: Aspetta! Non mettiamoci contro la legge... aspetta che siano loro a tirare fuori le spade per primi!
  • Primo Capuleti (ad alta voce): Mamma mia... guarda chi passa... mi vien da vomitare!
  • Primo Montecchi: ... vi vien da vomitare perché vedete passare due uomini di casa Montecchi!?
  • Primo Capuleti: Non lo so! Vi vedo e mi vien da vomitare... non so perché!
  • Secondo Montecchi: Lo so io perché vi vien da vomitare!... perché voi signori avete voglia di litigare!
  • Primo Capuleti: Io non ho voglia di litigare... ma se voi volete, signore... io non ho niente in contrario!
  • Secondo Montecchi: E allora fuori le spade se siete uomini! (Arrivano altri scoppia un duello) guarda il sole per l’ultima volta... prima di finire all’inferno!
  • Primo Capuleti: Vai tu per primo... e insegnami la strada! (Entrano le guardie col principe Della Scala.)
  • Voci concitate: Via le spade – fermi – via le spade!
  • Principe: Basta con queste ribellioni! E già la terza volta che devo intervenire per spegnere questi tumulti. Montecchi! Capuleti! Se oserete turbare ancora la pace di questa città pagherete la vostra colpa con la vita! E ora allontanatevi... pena la morte!

Questo era il clima che regnava a Verona in quei tempi.
Ma veniamo ora ai protagonisti della nostra storia... Romeo... Romeo Montecchi... dove è Romeo? Non ha partecipato alla rissa... sapete... è innamorato... si ma non di Giulietta... non ancora... Giulietta e Romeo non si sono ancora incontrati... e per ora Romeo è innamorato di una altra...
Di notte non riesce a dormire... e allora vai in giro nelle campagne qui intorno... solitario... triste e malinconico... guarda la luna... e quando spunta il sole si chiude in casa... chiude le finestre e se ne sta da solo in camera sua... a soffrire in silenzio!
Eccolo che arriva con suo cugino Benvolio.

  • Benvolio: Romeo... perché il tuo cuore è tormentato?
  • Romeo: Caro Benvolio,... sono privo dell’amore della donna che amo.
  • Benvolio: Dimmi chi ami...
  • Romeo: La donna che amo è bella... è troppo bella... troppo saggia... il suo nome è Rosalina. Ha giurato di non amare... ha deciso di conservare la sua purezza... per guadagnare il paradiso... e adesso io sono caduto nell’inferno della disperazione
  • Benvolio: Non pensare più a lei!
  • Romeo:... va bene, ma allora insegnami a non pensare più... se puoi!

Romeo e Benvolio se ne vanno. Non sono solo cugini, sono anche grandi amici... continueranno a parlare di amore, di bellezza, di donne, di dolore, di solitudine...
Ma ecco che da quest’altra parte stanno entrando altri due personaggi importanti... messer Capuleti... il papà di Giulietta... e Paride... un giovane nobile di Verona... sentiamo cosa si dicono!

  • Paride: Mio signore, posso sapere allora, cosa rispondete alla mia domanda di matrimonio?
  • Capuleti: Caro Paride... ma Giulietta non ha ancora 14 anni... non è ancora pronta per le nozze! Lasciamo passare almeno due estati ancora
  • Paride: Molte fanciulle più giovani di lei sono già madri felici!
  • Capuleti: Ma le ragazze che si sposano troppo presto perdonò subito la loro bellezza... e intanto, caro Paride, cercate di conquistare il suo cuore...se lei accetterà... avrete il mio consenso! A proposito! Questa sera c’è una festa, nella mia casa... ho invitato le persone che mi sono più care... venite anche voi! Sarete il benvenuto! Ci saranno tutti i giovani e tutte le ragazze più belle della città... ci sarà anche Giulietta!

Naturalmente a questa festa... in mezzo a tutte le belle ragazze... ci sarà anche la bella Rosalina... è naturale, allora, che Romeo... innamorato com’è, pur di vederla, decida di rischiare... e di presentarsi mascherato alla festa in casa del peggior nemico di suo padre!
Ma a questo punto forse sarete curiosi di conoscere la bella Giulietta... andiamo nella sua camera... eccola con la sua mamma e la sua balia...

  • Balia: Sì... sì... sì... mi ricordo perfettamente! Juliette è nata nella notte tra l’ultimo giorno di luglio il primo giorno di agosto... quindi tra pochi giorni avrà esattamente 14 anni! : Sì... sì... sì... mi ricordo perfettamente! Che Dio ti protegga! Tu sei stata la bambina più graziosa che io abbia mai allattatto è una cosa sola desidero nella mia vita... vivere abbastanza... fino a vederti maritata!
  • Madre: Ecco la parola giusta! Maritata! Proprio di questo volevo parlarti! Ascolta Giulietta... cosa ne pensi di maritarti!
  • Giulietta: Sarebbe un grandissimo onore per me!
  • Madre: Bene... ormai è arrivato il momento di pensare al matrimonio... devi sapere... dunque... ecco... il nobile Paride ti chiede di amarlo!
  • Balia: Oh che fortuna Giulietta! Che ragazzo... che uomo... ma quello è il fior fiore della città!
  • Madre: Che ne dici Giulietta? Potresti amare quell’uomo?
  • Giulietta: Lo guarderò poi vi dirò, dopo averlo guardato... se mi sentirò spinta ad amarlo.
  • Madre: Bene! Questa notte potrai vederlo alla festa! Paride è un bellissimo ragazzo... vedrai... ti piacerà.

Bene, e allora andiamo anche noi alla festa!

  • Romeo: Mercuzio, ho paura... nel mio cuore sento che questa notte succederà qualcosa... avrà inizio qualcosa di terribile che segnerà la fine della mia vita, con una morte violenta!
  • Mercuzio: Viene Romeo... non dire più queste cose... e andiamo a ballare anche noi! (Ballano, ma a un certo punto Romeo si ferma)
  • Romeo: Chi è quella ragazza che danza con tanta grazia? il suo viso è così pieno di luce che insegna alle lampade come splendere... il suo viso brilla nella notte come una perla sulla fronte di una donna africana... lei è come una colomba bianca, e di fronte a lei le altre ragazze sembrano dei corvi neri... voglio vederla dopo questo ballo... come sarei felice se potessi posare anche solo per un istante la mia mano ruvida sulla sua mano bianca... prima di questa notte il mio cuore non aveva mai amato... prima di questa nota dei io non sapevo cosa fosse la bellezza! (Si avvicina a Giulietta)
  • Romeo: Signora lasciate che io prenda la vostra mano... e se la mia mano ruvida, lasciate che le mie labbra morbide rendano dolce il contatto... con un tenero bacio...
  • Giulietta: Non fate torto alla vostra mano che ha toccato la mia con tanta delicatezza!
  • Romeo: E allora, dolce creatura, lascia che le tue labbra facciano come le tue mani... e si tocchino con le mie! Non trasformare la mie preghiere in disperazione!
  • Giulietta: Non mi muoverò... così potrai esaudire la tua preghiera... (Romeo bacia Giulietta. Arriva la balia)
  • Balia: Giulietta... tua madre vuole parlarti! (Giulietta esce)
  • Romeo (alla balia): Ditemi buona donna... chi è sua madre?
  • Balia: Ma come, giovanotto! Sua madre è la padrona di questa casa!
  • Romeo (da solo): Ma allora è una Capuleti! La donna che amo è una mia nemica! Ecco... la mia infelicità, già comincia a crescere! (Romeo esce con Mercuzio e gli altri ragazzi, resta Giulietta con la balia)
  • Giulietta: Mia cara balia, chi è quel gentiluomo?
  • Balia: Si chiama Romeo, ed è un Montecchi... ed è l’unico figlio del più grande nemico della vostra famiglia.
  • Giulietta: Che forza terribile all’amore... l’amore mi fa amare il nemico che odiavo.

Ecco, la sala ora rimane vuota... Giulietta rientra nella sua camera... si prepara per andare a dormire... ma non ha sonno... è emozionata... continua a pensare a quel ragazzo che ha incontrato poco fa... E quel ragazzo? Lo abbiamo visto uscire dalla sala con i suoi amici... ma non è andato via... si è nascosto in giardino, sotto la finestra di Giulietta, spera di vederla un’altra volta, prima di andare via... prima di tornare a casa... (Giulietta appare al balcone).

  • Romeo: Ecco la donna che amo... ecco la luce del sole che appare da quel balcone... la luna pallida scompare davanti a te... la luna ti invidia perché tu sei più bella di lei! Se i tuoi occhi fossero su nel cielo... quanta luce ci sarebbe... guardate come appoggia la guancia sulla mano! Quanto vorrei essere un guanto su quella mano per sfiorare il suo viso...
  • Giulietta: Romeo... Romeo... perché tu sei Romeo? Rinnega il tuo padre! Rifiuta il tuo nome! Ma se non vuoi... legati al mio amore e io non sarò più una Capuleti. Romeo... tu sei tu! Cosa vuol dire Montecchi! Montecchi non è la tua mano! Non è il tuo braccio! Non è il tuo viso! Romeo... prendi un altro nome! Cosa c’è in un nome! Quella che chiamano rosa... anche con un altro nome avrebbe lo stesso profumo! E anche tu Romeo... anche se tu avessi un altro nome, saresti sempre perfetto e io ti amerei lo stesso! Rinuncia al tuo nome, Romeo, e in cambio del nome prendi tutta me stessa!
  • Romeo: Va bene... ecco non mi chiamo più Romeo... ora mi chiamo solo amore!
  • Giulietta: Chi sei tu che parli nascosto nell’ombra della notte?
  • Romeo: Odio il mio nome, che ti è nemico.
  • Giulietta: Non ho ancora ascoltato cento parole della tua voce, ma già ne riconosco il suono... Romeo... perché sei venuto qui... se qualcuno ti scopre, questo per te diventerà un luogo di morte.
  • Romeo: C’è più pericolo nei tuoi occhi di quanto ce ne sarebbe in venti delle spade dei tuoi parenti. Se tu mi guardi con dolcezza... il loro odio non potrà fare nulla contro di me... ma se non mi ami lascia che il loro odio mi tolga la vita...
  • Giulietta: Le tue parole mi fanno arrossire... ma dimmi... tu mi ami? Se mi dirai di sì... io ti crederò.
  • Romeo: Te lo giuro!
  • Giulietta: Non giurare!... non giurare su questo amore improvviso come un lampo!
  • Balia: Giulietta!
  • Giulietta: Vengo! Vengo subito!
  • Romeo: Non andare!
  • Giulietta: Romeo non temere... il mio cuore non ha limiti... il mio amore è profondo come il mare... più amore ti do... e più te ne vorrei dare... buona notte... buona notte davvero...
  • Balia: Giulietta!
  • Giulietta: Ascolta! Se il tuo amore è onesto... e se mi vuoi come sposa... domani fammi sapere dove... e in che giorno compiere il rito... e la mia vita sarà tua e io verrò con te ovunque!
  • Balia: Giulietta... ma dove sei!
  • Giulietta: Vengo... vengo subito... buona notte amore... mille volte buona notte... amore mio (esce)
  • Romeo: La mia notte sarà mille volte cattiva... senza di te... e invece, amore mio, che il tuo sonno sia dolce e leggero. Devo andare da frate Lorenzo... e raccontargli tutto del mio incontro di questa notte!

Ed eccolo frate Lorenzo... lo vedete che sta tornando dal bosco con questa grossa cesta di fiori di tutti i colori che lui stesso ha raccolto... ogni erba, ogni radice, ogni fiore ha una proprietà diversa... alcuni contengono sostanze medicinali in grado di curare le malattie più tremende, come la peste o la lebbra... altri contengono delle droghe terribili capaci di far perdere la memoria anche all’uomo più saggio... e altre ancora contengono addirittura dei veleni così tremendi che gli uomini più forti e robusti, dopo averne semplicemente annusato il profumo... cadono a terra stremati o addirittura morti. Ecco, ora è quasi arrivato al convento... e qui lo sta aspettando Romeo.

  • Romeo: Buongiorno padre!
  • Frate Lorenzo: Romeo!... se tu sei già alzato a quest’ora del mattino... questo significa che qualcosa agita la tua mente... ma ho un sospetto... ho il sospetto che questa notte... tu non sia proprio andato a dormire!... lasciami indovinare... sei stato con Rosalina...
  • Romeo: No, padre Lorenzo! Ho dimenticato quel nome e ogni sua tristezza!
  • Frate Lorenzo: Bene figliolo... ma dove sei stato allora?
  • Romeo: Sono stato a una festa in casa del peggior nemico della mia famiglia... e lì... la bella figlia del ricco Capuleti è entrata nel mio cuore... e io sono entrato nel suo!... c’è solo una cosa da fare ora... e devi farla tu... devi celebrare il nostro santo matrimonio... ti prego padre Lorenzo... sposaci oggi stesso!
  • Padre Lorenzo: Ma benedetto San Francesco!... hai già dimenticato Rosalina... che dicevi di amare così teneramente...
  • Romeo: Ti prego... non rimproverarmi!
  • Padre Lorenzo: Va bene... vieni con me... c’è una ragione per cui voglio aiutarti... questo matrimonio potrebbe trasformare in sincero amore l’odio delle vostre famiglie...

Bene, il progetto di padre Lorenzo è senz’altro un buon progetto... chissà se arriverà a buon fine! Per scoprirlo andiamo in questa piazza di Verona... ci sono ragazzi che scherzano, che ridono per far passare il tempo... ci sono Benvolio e Mercuzio... gli amici più cari di Romeo... e poco dopo arriva anche Romeo... Mercuzio lo prende in giro per essere scomparso dopo la festa... non sa che Romeo è andato sotto il balcone di Giulietta. Ma ecco che sulla piazza compare qualcuno che sta cercando il giovane Romeo... è la balia... è stata mandata da Giulietta per avere notizie del matrimonio!

  • Balia: Scusate... sapete dirmi dove posso trovare il giovane Romeo?
  • Romeo: Io sono il più giovane che porta questo nome!
  • Balia: Vi prego signore, ascoltatemi... vengo da parte della mia padrona... ma vi raccomando... con lei dovete comportarvi da gentiluomo perché...
  • Romeo: Io vi giuro... Signora... ditele che la prego di andare oggi pomeriggio da padre Lorenzo, a confessarsi... e dopo essersi confessata... si sposerà.
  • Balia: Che Dio vi benedica signore! Come sarà felice la mia padroncina... vado subito da lei!

(escono) E allora andiamo anche noi da Giulietta... eccola qui, nella sua camera... sta aspettando che torni la nutrice... è in ansia...

  • Giulietta: Ma perché non torna? É partita alle nove... è già mezzogiorno! Ma quanto ci mette!... ah eccola finalmente! Vieni cara balia... dimmi che mi porti buone notizie!
  • Balia: Un momento! Sono così stanca! Ho fatto una corsa... lasciami riposare! Mi fanno male tutte le ossa...
  • Giulietta: Ti prego... parla, raccontami...
  • Balia: Ma quanta fretta... non puoi aspettare un momentino!? Non vedi che sono senza fiato!?
  • Giulietta: Come puoi essere senza fiato, se hai il fiato per dirmi che sei senza fiato!
  • Balia: Ti dirò... non mi piace quel Romeo...
  • Giulietta: Non mi interessa se ti piace o no! Dimmi cosa dice delle nostre nozze!
  • Balia: Il tuo amore è un gentiluomo onesto... gentile... e bello...
  • Giulietta: Ma quante storie! Che cosa dice Romeo...
  • Balia: Dice di andare a confessarti da padre Lorenzo, oggi pomeriggio!... e troverai un marito che vuole sposarti! E questa notte... appena farà buio, salirà da te come un uccello al suo nido!
  •  Giulietta: Grazie mia buona balia... vado... vado subito da lui. (escono)

Ecco, avete visto? Giulietta è così impaziente che subito corre al convento dove Romeo e padre Lorenzo la stanno aspettando... e dove presto sarà sposa.
Shakespeare non ci fa vedere la scena del matrimonio e ha ragione... i matrimoni, come tutte le cerimonie sono molto noiosi... no Shakespeare ci porta sulla piazza di Verona dove gli amici di Romeo stanno passando la loro giornata scherzando come al solito.

  • Benvolio: Mercuzio... oggi c’è un caldo tremendo... è meglio andare a casa... credo che ci siano in giro i Capuleti... se li incontriamo, certo non potremo evitare la lite.
  • Mercuzio: No... si sta bene qui... e se passano i Capuleti noi ce ne stiamo buoni buoni e rispondiamo gentilmente senza accettare nessuna provocazione... (entrano i Capuleti)
  • Tebaldo: Buongiorno signori...
  • Mercuzio: Buongiorno a voi, signore!
  • Tebaldo: Vorrei scambiare qualche parola con voi.
  • Mercuzio: Solo qualche parola? E perché non aggiungete qualche colpo di spada...
  • Benvolio: Ragazzi c’è gente! Qui tutti ci guardano! È meglio separarci.
  • Mercuzio: Lasciate che guardino! Io non mi muovo di qui. (entra Romeo)
  • Tebaldo: Ah ecco Romeo!... Romeo cercavo proprio te... volevo dirti una cosa... “Sei un vigliacco!”.
  • Romeo: Tebaldo... quello che dici non è vero! Perciò ti saluto... addio!
  • Tebaldo: Come osi dire che quello che io dico, non è vero! Fuori la spada!
  • Romeo: Non ti ho offeso e non voglio tirare fuori la spada... quindi ti saluto di nuovo... addio!
  • Mercuzio: Romeo! Ti sottometti in questo modo? Questo è disonorevole! Tebaldo... miserabile, tira fuori la spada!
  • Tebaldo: Ma cosa vuoi tu da me!
  • Mercuzio: Sbrigati, se non vuoi che la mia spada ti trapassi da parte a parte, prima che tu abbia tolto la tua spada dal fodero!
  • Tebaldo: Ai tuoi ordini!
  • Romeo: Metti giù la spada Mercuzio! (Mercuzio e Tebaldo si battono) Benvolio disarmiamoli! Tebaldo, Mercuzio, basta... il principe ha vietato queste risse! (Romeo si mette in mezzo, Tebaldo ferisce Mercuzio)
  • Tebaldo: Via... via... indietro!
  • Mercuzio: Maledette le vostre famiglie! È finita!
  • Romeo: Coraggio... la ferita non è grave...
  • Mercuzio: Certo... non è profonda come un pozzo... non è larga come la porta della cattedrale... ma basterà... basterà... maledette le vostre famiglie! Perché ti sei messo in mezzo Romeo... lui mi ha colpito da sotto il tuo braccio! Maledizione...(Mercuzio muore, e in quel momento rientra Tebaldo)
  • Romeo: Tebaldo!... vile!... l’anima di Mercuzio aspetta che la tua vada a farle compagnia...
  • Tebaldo: No... tu, eri suo amico... la sua anima aspetta la tua...
  • Romeo: Sarà la spada che deciderà (si battono, e Tebaldo cade a terra morto!)
  • Benvolio: Vattene Romeo... scappa... il principe ti condannerà a morte... vattene... vattene subito!

Accorre tanta gente... arriva anche il principe di Verona... ascolta i testimoni... e alla fine decide la condanna... Romeo non è condannato a morte... ma all’esilio lontano da Verona... 
Si, purtroppo è così...  Romeo è condannato all’esilio... e Giulietta ancora non lo sa... Giulietta, nella sua camera, sta aspettando in ansia, la sua prima notte d’amore... la sua prima notte da sposa... e questo pomeriggio le sembra di una lunghezza infinita (entra la balia angosciata).

  • Balia: Giulietta... Giulietta... siamo perdute! Che giorno terribile! E gli è morto! È morto!
  • Giulietta: Cosa stai dicendo balia... chi è morto? Chi è morto? Romeo? Un Romeo si è ucciso? Dimmi se è morto o se è ancora vivo!
  • Balia: No! Tebaldo è morto; Romeo l’ha ucciso... adesso sarà mandato in esilio! Questo è un giorno maledetto!
  • Giulietta: Ma cos’è questo inganno... Romeo, così dolce... così bello... come può aver commesso questo crimine infernale? Come può Romeo, che è bello come un fiore, avere un cuore di serpente!?
  • Balia: Non c’è lealtà negli uomini; tutti bugiardi... tutti malvagi... tutti ipocriti!
  • Giulietta: Tebaldo è morto... Romeo è bandito... nessuna parola può esprimere il mio dolore!
  • Balia: Resta qui nella tua stanza... io andrò a cercare Romeo perché venga consolarti... Romeo sarà qui questa notte.

Certo... la balia è vecchia e furba, e per lei non è difficile immaginare che Romeo è andato a nascondersi da padre Lorenzo... infatti...

  • Padre Lorenzo: Romeo... il principe ha emesso la sentenza! È esilio! Sei bandito da Verona!
  • Romeo: Ma la mia vita è qui a Verona; fuori da queste mura per me c’è solo inferno e tormento.
  • Padre Lorenzo: Ringrazia il principe per la sua clemenza! Giovane ingrato!
  • Romeo: Lontano da Giulietta, la vita non è vita!l’esilio è peggio della morte! Dammi un coltello o un veleno... io sono bandito... voglio solo morire... subito!
  • Padre Lorenzo: Ascolta... ragiona un istante! (la balia bussa alla porta) che... c’è qualcuno... nasconditi Romeo!
  • Romeo: Non voglio nascondermi! Non voglio fuggire! (La balia bussa di nuovo)
  • Padre Lorenzo: Chi è che bussa in questo modo... che volete?
  • Balia: Fatemi entrare... mi manda Giulietta! (padre Lorenzo apre) Padre Lorenzo, ditemi... dov’è Romeo?
  • Padre Lorenzo: E là, per terra, ubriaco di lacrime!
  • Balia: È nelle stesse condizioni della mia padrona!
  • Padre Lorenzo: Che situazione dolorosa!
  • Balia: Su, su... alzatevi signore! Solo la morte è la fine di ogni cosa!
  • Romeo: Cosa dice, la mia sposa segreta, del nostro amore distrutto?
  • Balia: Non dice nulla... sta distesa sul letto... e piange... piange.... povera creatura!
  • Padre Lorenzo:  Alzati ragazzo, Giulietta è viva! Tebaldo voleva ucciderti, ma tu hai ucciso lui... la legge che ti condannava a morte... ha cambiato la morte in esilio! Devi essere felice! Vai dal tuo amore! Sali nella sua stanza e resta con lei questa notte... ma vieni via prima dell’ora in cui monta la guardia... devi fuggire a Mantova... dopo non potresti più uscire dalla città. A Mantova resterai nascosto fino a quando non verrà il momento di far conoscere a tutti il vostro matrimonio... per mettere pace tra le vostre famiglie e poter chiedere perdono al principe... e allora potrai tornare a Verona... e tu, balia, vai da Giulietta e dille che Romeo sta per arrivare.
  • Balia: Va bene... avvertirò la mia padrona del vostro arrivo! (Esce)
  • Padre Lorenzo: Va bene... vai anche tu... quando sarai a Mantova io manderò il tuo servo a portarti notizie di quello che succederà qui... ora vai... è tardi... buona notte.
  • Romeo: Grazie padre Lorenzo per tutto quello che fate per me... (escono insieme)

Forse il progetto di padre Lorenzo potrebbe funzionare... ma cosa sta succedendo a casa Capuleti? Ecco i genitori di Giulietta e Paride il pretendente, quello che ha chiesto Giulietta in sposa...

  • Donna Capuleti: Questa sera, Giulietta è tutta presa dal suo dolore... è molto tardi... non scenderà più.
  • Paride: In questi giorni di dolore non è certo facile fare promesse d’amore! Buona notte signori e ricordatemi a vostra figlia.
  • Capuleti: Non ho aspettato un istante... voglio offrirvi l’amore di Giulietta... io penso che Giulietta si lascerà guidare da me... moglie mia... andate da Giulietta e ditele dell’amore che Paride ha per lei... e ditele anche che mercoledì...no... troppo presto... oggi è già lunedì... no facciamo giovedì... va bene per voi giovedì? bene... ditele che giovedì sarà sposata a questo nobile conte! non faremo una grande festa, perché Tebaldo è stato ucciso da poco... ci saranno solo gli amici più cari...
  • Paride: Signore... vorrei che giovedì fosse già domani!
  • Capuleti: Bene... e allora d’accordo per giovedì!

... vedete, è così... una volta succedeva che spesso fossero i genitori a decidere con chi si dovevano sposare i figli... senza nemmeno chiedere un parere, ai loro figli... senza ascoltarli minimamente. Gli autori di teatro hanno raccontato questa abitudine anche in altre opere come Il sogno di una notte di mezz’estate, sempre di Shakespeare o Il malato immaginario, di Molière... e quasi sempre le ragazze, come la nostra Giulietta... non erano d’accordo.
La nostra Giulietta... la nostra Giulietta ha passato la sua prima notte di matrimonio insieme a Romeo... è quasi l’alba... e Romeo deve partire per Mantova, prima che la guardia monti di servizio.

  • Giulietta: Non andare via... il giorno è ancora lontano!
  • Romeo: Non hai sentito cantare l’allodola messaggera dell’alba? Devo andare... se resto morirò!
  • Giulietta: Non era l’allodola... era un usignolo che canta ogni notte sul melograno qui sotto, in giardino!
  • Romeo: Va bene... mi prendano pure... morirò ma sarò felice, se tu vuoi così!
  • Giulietta: No... è giorno... è giorno... presto, vai via... c’è sempre più luce...
  • Romeo: Sempre più luce in cielo... sempre più buio nel mio cuore! (Entra la balia, ansiosa)
  • Balia: Giulietta... sta arrivando tua madre... e voi signore, cosa fate ancora qui... il giorno è spuntato!
  • Romeo: Un bacio... ancora un bacio... e scendo... (bacio)
  • Giulietta: Addio... (Romeo scende)... addio amore... mio sposo... voglio avere tue notizie ogni giorno
  • Romeo: Addio... ogni giorno ti scriverò... (entra Donna Capuleti)
  • Donna Capuleti: Giulietta sei alzata?... come stai Giulietta?
  • Giulietta: Non sto bene!
  • Donna Capuleti: Piangi ancora la morte di tuo cugino? ... purtroppo non saranno le tue lacrime a richiamarlo dalla tomba! Basta dunque! E per non vederti più piangere ti porto delle novità che ti daranno molta gioia!
  • Giulietta: Grazie madre...ditemi queste novità!
  • Donna Capuleti:... ecco... Giulietta tu hai un padre molto affettuoso!... un padre che... per liberarti dal dolore ha deciso di darti un giorno di grande felicità... ecco Giulietta... La mattina di giovedì prossimo... il giovane... il valoroso... il nobile conte Paride... nella Chiesa di San Pietro... avrà la fortuna di farti sposa.
  • Giulietta: Questa fretta mi meraviglia! Come posso andare a nozze senza che lo sposo mi abbia mai parlato d’amore! Dite a mio padre che per ora non ho nessuna intenzione di scegliere uno sposo.
  • Donna Capuleti: Ecco che arriva vostro padre! Dite a lui quello che avete detto a me... e vedremo come l’accoglierà..!
  • Capuleti: Giulietta, piccola mia, ancora in lacrime? Moglie mia... non le avete detto quello che abbiamo deciso?
  • Donna Capuleti: Sì, mio signore... ma non ne vuole sapere... e vi ringrazia!
  • Capuleti: Come? Fatemi capire bene! Cosa vuol dire che non ne vuol sapere! Capricciosa che non è altro! Invece di ringraziare... invece di essere orgogliosa!
  • Giulietta: Non sono capricciosa... anzi vi ringrazio!
  • Capuleti: Ma cosa vuol dire questo discorso... senza tanti ringraziamenti... e senza tanto orgoglio... con le tue belle gambine te ne andrai alla Chiesa di San Pietro e ti sposerai con Paride... dovessi portartici a calci nel didietro!
  • Donna Capuleti: Ma siete impazzito!
  • Giulietta: Padre mio... vi supplico in ginocchio! Ascoltatemi con pazienza... lasciatemi dire una parola!
  • Capuleti: Non c’è nessuna parola da dire... ragazzaccia ribelle e sciagurata! Ascolta bene quello che ti dico: giovedì andrai in Chiesa... o non mi guardare mai più in faccia! Basta... non parlare! Non rispondere! Vattene e vergognati! Per tutta la mia vita, la mia unica preoccupazione è stata quella di maritarla... e ora che ho trovato un uomo leale, di buona famiglia, con un buon patrimonio... ecco che questa ragazzaccia si lamenta e risponde che non vuole sposarsi... Ma se non vuole sposarsi andrà a brucare l’erba dove le pare... perché io in casa mia non c’è la voglio più! (Esce)
  • Giulietta: Mamma vi prego abbiate un briciolo di pietà! Ma non vedete il mio dolore... mamma... non mi scacciate! Ritardate queste nozze... di un mese... di una settimana...
  • Donna Capuleti: Non  hai visto tuo padre come s’è arrabbiato? Io non posso fare niente per te! (esce)
  • Giulietta: Balia dimmelo tu... che posso fare?!
  • Balia: Mah... Romeo è bandito... e scommetto che non tornerà più indietro a cercarti... tanto vale che ti sposi con il conte! Dopotutto cos’ha che non va... è un gentiluomo adorabile... ha tutto quello che una ragazza può desiderare... si, si è la cosa migliore... sposati il conte!
  • Giulietta: Grazie balia... mi hai consigliata meravigliosamente! E quindi vai da mia madre, e dille che siccome ho fatto arrabbiare tanto mio padre... ho pensato di andare da padre Lorenzo per confessarmi...
  • Balia: Questa sì che è una buona notizia... vado subito! (Esce)
  • Giulietta: Andrò dal frate a chiedere consiglio! E se non mi aiuterà a trovare una soluzione non mi resta che la morte!

E anche noi... se vogliamo bene a Giulietta e a Romeo, speriamo che padre Lorenzo riesca a trovare una soluzione...

  • Giulietta: Padre Lorenzo... non c’è speranza... non c’è possibilità di salvezza.
  • Padre Lorenzo: Conosco il tuo dolore... so che giovedì prossimo vogliono farti sposare Paride...
  • Giulietta: Non parlatemi di questa cosa... ditemi solo come possiamo impedirla!... altrimenti, con questo coltello, io mi salverò da sola!
  • Padre Lorenzo: Calmati Giulietta... forse una possibilità si può trovare! Ma devi accettare una prova... che ti porterà molto vicina alla morte!
  • Giulietta: Piuttosto che sposare il conte Paride...mi butterei dall’alto di una torre... o mi infilerei in un covo di vipere! Tutto farei pur di restare la sposa purissima del mio dolce amore!
  • Padre Lorenzo: Bene... e allora ascolta con attenzione! Vai a casa... fatti vedere contenta e felice di sposare il conte Paride. Domani notte, quando sarai a letto, bevi il liquore di questa fiala... subito il sangue scorrerà più lento nelle tue vene... poi il polso arresterà il suo battito... non ci sarà più calore... né respiro a rivelare la tua vita... le tue membra saranno dure, rigide e fredde... avrai l’aspetto della morte... ma resterai in questo stato solo 42 ore... e dopo ti sveglierai come da un sonno tranquillo. Quando verranno a svegliarti, giovedì mattina... tutti ti crederanno morta, e quindi ti vestiranno con gli abiti più belli, e ti porteranno nell’antica cripta, dove sono sepolti tutti i Capuleti... ... io avvertirò Romeo del nostro progetto, e lui verrà con me ad aspettare il tuo risveglio... e quella notte stessa ti porterà a Mantova e ti salverà dalla vergogna che ora ti minaccia! Ma ti occorrerà molto coraggio per agire...
  • Giulietta: Dammi subito la fiala... e non parlarmi di paura!
  • Padre Lorenzo: Tieni... sii forte e serena... io manderò subito un frate a Mantova... con una lettera per Romeo.
  • Giulietta: Grazie... l’amore mi darà la forza di salvarmi... addio padre Lorenzo.

Mentre Giulietta sta ascoltando padre Lorenzo, a casa Capuleti fervono i preparativi per le nozze. I cuochi iniziano a preparare il banchetto nuziale... i domestici corrono a portare gli inviti... o sono impegnati a decorare con fiori le sale per il ricevimento. Quando Giulietta torna a casa... seguendo i consigli di padre Lorenzo... ecco che si presenta docile e gentile davanti al vecchio Capuleti... chiede perdono e promette che sarà ubbidiente. Ma c’è un imprevisto. Capuleti, approfittando di questo momento di ubbidienza di Giulietta, vuole anticipare le nozze alla mattina del giorno dopo... non vuole aspettare nemmeno fino a giovedì... è un problema... ma Giulietta ha la soluzione... quando viene la notte, e resta sola, eccola che prende la fiala... ... è piena di dubbi...

  • Giulietta:... e se questo liquore non funzionerà? E se fosse un veleno per farmi morire? E se mi sveglierò nella tomba da sola prima dell’arrivo di Romeo... forse diventerò pazza di paura... non importa... eccomi Romeo... bevo per te!

Giulietta ha bevuto la pozione misteriosa di padre Lorenzo, ed ecco che si addormenta in un sonno del tutto simile alla morte! Lasciamola riposare...
Nel resto della casa tutti sono indaffarati con i preparativi delle nozze! Cuochi, camerieri, domestici, musicisti, la balia... la madre di Giulietta... ... nessuno si è ancora accorto di nulla... e fra poco arriverà lo sposo. Ecco, ora la balia entra nella camera di Giulietta e comincia a chiamarla.

  • Balia: Giulietta, Giulietta svegliati... svegliati dormigliona!

La balia la tocca... ma Giulietta non si muove... la balia capisce... e incomincia a chiamare

  • Balia: Aiuto!... aiuto!... Giulietta è morta... oh Dio!... Dio mio!... aiuto! Giulietta è morta...

Arrivano tutti... di corsa... la mamma... il padre... sono tutti sconvolti! Giulietta è morta! Non c’è più niente da fare. Non resta che piangere! C’è solo una persona che non piange... l’unica che sappia cosa è successo veramente!

  • Padre Lorenzo: Tacete, vi prego... frenate la vostra disperazione... questa fanciulla ora è in cielo! Voi non avete potuto salvarla dalla morte... ora, in cielo... lei è nella vita eterna... asciugate le lacrime... vestite il suo corpo con le vesti più belle e fatelo portare in chiesa! Poi la porteremo fino alla tomba dove riposerà in pace per sempre!

Lasciamo che padre Lorenzo con tutta la famiglia Capuleti accompagni Giulietta alla sua sepoltura... e andiamo a Mantova a vedere cosa sta succedendo a Romeo. Eccolo... sta pensando a Giulietta... e sta aspettando notizie da Verona. Ci sono alcuni messaggeri in strada che stanno andando da lui: due frati inviati da padre Lorenzo che portano una lettera dove il frate ha scritto per Romeo tutto l’inganno della finta morte e il piano per salvare Giulietta dalle nozze con Paride... purtroppo i due frati stanno viaggiando lentamente... a dorso di mulo... e per strada vengono superati da Baldassarre... un domestico di Romeo che ha visto Giulietta distesa nella tomba... e ora sta correndo a cavallo fino a Mantova per avvisare Romeo della tragedia!

  • Romeo: Finalmente Baldassarre... che notizie mi porti da Verona? Come sta la mia famiglia... e soprattutto come sta Giulietta?
  • Baldassarre: Giulietta... Giulietta sta bene... sta bene come chi starà bene per sempre... Romeo... Giulietta riposa nella tomba dei Capuleti per sempre! Io stesso l’ho vista... e subito sono partito di corsa per venirtelo dire! Perdonami se ti porto notizie così tristi!
  • Romeo: Se davvero è così... allora io sfido il destino! Partirò questa sera stessa! Giulietta... stanotte dormirò con te! Oh morte... come entri rapida nei pensieri degli uomini disperati! Prima di partire però, comprerò un veleno dallo speziale che c’è poco più avanti in questa via!

E intanto che Romeo, col veleno, corre veloce a Verona per morire sulla tomba di Giulietta, anche padre Lorenzo si avvicina alla tomba... sa che Giulietta tra poche ore si sveglierà...
Ma... ma Romeo e padre Lorenzo, non sono gli unici ad accorrere al cimitero a quest’ora di notte... c’è anche Paride... vuole solo portare fiori e profumi sulla tomba di Giulietta... e piangere da solo. Purtroppo Romeo e Paride si incontrano!

  • Paride: Romeo! Che fai qui! Tu sei bandito da Verona... non sei ancora soddisfatto di tutto il male che hai fatto? Dicono che Giulietta è morta per il dolore della morte di Tebaldo... che tu hai ucciso! Sei un bandito... e io ti arresto. Seguimi! Tu devi morire!
  • Romeo: Sì... infatti... sono venuto qui per morire! Paride... tu sei buono e gentile... non mi sfidare... vattene e lasciami solo! Non fermarti, vattene... vivi!... e racconta di Romeo che hai incontrato qui, pazzo di dolore...

Ma Paride non si allontana... e subito i due ragazzi iniziano abbattersi... e ben presto, Paride cade a terra, ferito a morte! Ora, Romeo entra nella cripta... Giulietta è ancora bellissima... Le sue labbra sono ancora rosa!

  • Romeo: Giulietta, io resterò qui con te per sempre! Qui al buio, nella notte eterna!Giulietta, lascia che io ti guardi per l’ultima volta!... lascia che io ti stringa in quest’ultimo abbraccio!... lascia che io ti dia l’ultimo bacio!

Aspetta! Romeo aspetta un minuto... solo un minuto... Giulietta sta per risvegliarsi! Non bere il veleno, Romeo!

  • Romeo: Eccomi amore! (Beve)... io muoio con un bacio!

Romeo! Bastava un minuto! Ecco che arriva padre Lorenzo, ti avrebbe spiegato tutto...

  • Padre Lorenzo: Come mai la tomba è aperta? Chi c’è qui in terra? Paride? Morto? E lì? Romeo... Romeo! Dio com’è pallido! Ecco... ecco Giulietta che si sta risvegliando!
  • Giulietta: Padre Lorenzo... dov’è Romeo... il mio Romeo?... doveva essere qui!
  • Padre Lorenzo: Vieni Giulietta... esci da questo luogo di morte... una forza superiore a cui non possiamo opporci ha contrastato i nostri progetti! Vieni... vieni via da qui! Romeo è qui... accanto a te... morto!... e anche Paride! Vieni... ti nasconderò in un convento di monache! Non perdiamo tempo... vieni... andiamo via!
  • Giulietta: Vai... vai pure tu... io non ti seguirò! Vai... vai... (padre Lorenzo esce)... Romeo, cosa c’è qui, nella tua mano! La fiala che hai usato per bere il veleno!? Che egoista sei stato! L’hai bevuto tutto e non ne hai lasciato neanche una goccia per me!... ora ti bacerò... forse un po’ di veleno è rimasto sulle tue labbra... e basterà... forse basterà... Dio mio! Arriva gente devo fare presto... Romeo dov’è il tuo pugnale! (Lo prende)... ecco, riposa qui e fammi morire! (muore)

Ecco... adesso arriva gente... guardie... domestici... padre Lorenzo... Montecchi... Capuleti... il principe... Tutti vorrebbero capire... e capiranno... sarà padre Lorenzo che racconterà a tutti questa terribile storia di amore e morte... L’ultimo a parlare è il principe...

  • Principe: Capuleti, Montecchi,... il cielo ha ucciso con l’amore i vostri figli... questo giorno porta con sé una grigia pace... ma ora andiamo... parleremo ancora a lungo di questi fatti dolorosi, dovremo ricordare e riflettere su quanto è accaduto... e questa storia sarà raccontata ancora per anni e anni... perché non vi fu mai... una storia più infelice... di quella di Giulietta e del suo Romeo

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  3. giulietta e romeo di luigi fusani by fusani luigi alcide is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

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